Capitolo 09
IX° CAPITOLO
La conoscenza più confidenziale
Stasera parliamo del nono capitolo della Bhagavad-Gita: "La conoscenza più confidenziale". Krishna ha illustrato, nel capitolo precedente, ad Arjuna come raggiungere la meta suprema, come raggiungere il Supremo; adesso Lui dice ad Arjuna che poiché Arjuna non è invidioso di Lui, gli regalerà la conoscenza più confidenziale. Poi il Signore continua ad esporre la propria posizione in relazione al mondo materiale, cioè come Lui gestisce l'energia che possiede nella creazione di questo mondo. Più avanti nel capitolo, parla anche degli sciocchi che credono di conoscerlo ma in effetti sono illusi dalla Sua potenza illusoria, i mudha, parla anche di loro, e spiega come la loro posizione sia precaria e tutti i loro sforzi siano vani unificati dalla potenza illusoria del Signore. Dopo aver parlato di questi sciocchi, parla dei mahatma, delle grandi anime, e di come queste anime siano sotto la protezione dell'energia divina di Dio e di come essi si impegnino sempre nel glorificarLo e nel servizio devozionale. Dopo aver parlato delle grandi anime, parla degli impersonalisti, dei mayavadi, che Lo adorano in modo diverso dal quale Lo adorano come l'Uno Supremo o come la varietà delle manifestazioni in questo mondo o come la forma universale ecc. Poi il Signore va avanti con la Sua logica consequenziale e spiega che traguardo raggiungono coloro che si dedicano ad adorarLo in modi diversi, cioè non direttamente ma indirettamente, che traguardo raggiungono, dove vanno a finire, cosa succede a loro, e cosa succede invece a chi Lo adora direttamente, cioè che torna a Lui. Alla fine del capitolo spiega molto esaurientemente quanto è semplice impegnarsi nel servizio devozionale, cioè che il servizio devozionale è alla portata di tutti e che Lui protegge il Suo devoto in ogni circostanza e da un metodo pratico per impegnarsi in servizio devozionale. Questa è un po' la sintesi del nono capitolo della Bhagavad-Gita. Allora, tornando a monte, all'inizio il Signore dice ad Arjuna:
VERSO 1
sri bhagavan uvaca
idam tu te guhyatamam
pravaksyamy anasuyave
jnanam vijnana-sahitam
yaj jnatva moksyase 'subhat
Idam tu te guhyatamam, il supremo tra i segreti, pravaksyamy anasuyave, perché non sei invidioso di Me, cioè ti confido, ti rivelo questo sapere che è la scienza suprema tra tutte le scienze, è la Conoscenza Suprema ed è il segreto tra i segreti, tutto questo perché non sei invidioso di Me. Questa conoscenza ti libererà, ti darà modo di conoscerMi perfettamente. Cioè Krishna sta semplicemente dicendo ad Arjuna: "Poiché tu non Mi invidi perché non sei in competizione con Me, poiché il tuo cuore è aperto, puro, e la tua inclinazione è quella di servirMi e di amarMi, io Mi concedo a te, Io apro le porte di tutti i segreti della Mia persona a Te, Arjuna". Questo è naturale, Krishna come qualsiasi altra persona, Si rivela a chi non è invidioso di Lui e a chi Lo vuol servire, chi Gli vuole bene, chi Lo ama. Si può amare veramente qualcuno solo quando si è completamente liberi dall'invidia nei suoi confronti, non si può amare qualcuno se si mantiene dell'invidia nei suoi confronti, per questo nel mondo materiale è praticamente impossibile amare qualcuno perché mai si è completamente liberi dall'invidia. Allora Krishna sta dicendo ad Arjuna: "Tu non sei come una di quelle persone che Mi sente parlare o Mi vede agire e cerca di attribuire dei significati diversi e cerca di aggirare la Mia persona o pensa che Io sia una persona ordinaria, ecc. No! Tu hai una disposizione nei Miei confronti che è libera dall'invidia". Quando si invidia qualcuno, si cerca di minimizzare le sue glorie o di dimensionarle ... o far si che non venga messa in evidenza questa persona ... o addirittura denigrarla. Questo è quello che molti fanno nei confronti di Krishna, Arjuna non è di questa categoria e perciò è un recipiente adatto ad apprendere informazioni trascendentali. In cosa consiste questa affermazione trascendentale, Krishna lo spiega nel verso dopo.
VERSO 2
raja - vidya raja - guhyam
pavitram idam uttamam
pratyaksavagamam dharmyam
susukham kartum avyayam
raja - vidya ... il sapere tra tutti i saperi ...
raja - guhyam ... il segreto tra i segreti ...
pavitram ... Puro...
uttamam ... Supremo ...
pratyaksa ... percepire direttamente ...
susukham ... che rende completamente felice.
Cioè, questa scienza è la scienza tra tutte le scienze, è la Conoscenza Suprema, è il segreto fra tutti i segreti e poi, che da la percezione diretta del sé, cioè praticando questo metodo uno comincia a percepire il sé direttamente, a realizzare il sé ... è la perfezione di tutte le religioni. Religione significa ritrovare se stessi ... ritrovare Dio ... la propria funzione originale. Se tu riesci a percepire direttamente chi sei ... la tua identità spirituale ... il tuo sé lo percepisci direttamente ... lo vedi ... allora hai raggiunto la perfezione della tua pratica religiosa ... ed è svolto sempre con gioia ... susukham Kartum avyayam. Questo è quello che Krishna dice, questo è quello che vuole rivelare al Suo devoto intimo, al Suo devoto confidenziale che è libero dall'invidia. Allora, molti dicono di avere il segreto della conoscenza. Perché "questa" dovrebbe essere la conoscenza più perfetta, il segreto tra tutti i segreti, ecc... perché? Perché tratta direttamente della Persona Suprema. Krishna è all'origine di ogni cosa, perciò Lui è la Persona Suprema da conoscere al di là di ogni altra esperienza e di ogni altra forma di conoscenza ... Lui è la Persona da conoscere ... è l'oggetto da conoscere ... è la destinazione della nostra capacità di conoscere ... per questo è la scienza suprema ... la conoscenza suprema ed è il segreto tra tutti i segreti perché ... uno può conoscere tante cose in questo mondo ma se non conosce l'origine fondamentale ... ciò che è alle fondamenta dell'esistenza di ognuno ... significa che non conosce realmente la Verità. Krishna è anche chiamato la Verità Assoluta. Verità Assoluta significa che è la Verità da scoprire ... la vera sostanza originale da scoprire ... non è paragonabile a qualsiasi altra forma di conoscenza, è ... Suprema Conoscenza. Krishna va avanti spiegando di come Lui interagisce con questo mondo materiale, cioè vuol chiarire ad Arjuna che conoscere Lui non significa conoscere una qualsiasi delle Sue manifestazioni ... chiunque può conoscere una delle manifestazioni del Signore, non è difficile ... uno esce ... va alla finestra, vede il sole ... vede ... in un certo senso vede Krishna, è in contatto con un'energia di Dio... ma conoscere Lui direttamente è un'altra cosa... infatti dice":
VERSO 4
maya tatam idam sarvam
jagad avyakta - murtina
mat - sthani sarva - bhutani
na caham tesv avasthitah
"Da Me, dalla Mia forma non manifestata, attraverso la Mia Energia che Si espande, tutto l'universo è pervaso. Io pervado tutto l'universo" dice praticamente: "Tutti gli esseri sono in Me, ma Io non sono in Loro" Cioè, tutto riposa su Krishna ... tutto resta su Krishna ma ... anche se Krishna è presente dentro un atomo ... dentro un bicchiere ... nell'acqua ...ecc... se tu prendi un bicchiere non sta afferrando Krishna ... cioè, non puoi prendere Krishna e ... costringere Krishna ... circondare Krishna ... non puoi "comprenderLo"... Krishna sì, è il sostegno di tutto, pervade tutto ... tutto è in Lui ma Lui è ben distinto, separato ... non ha una relazione di interdipendenza con l'energia materiale, cioè la Sua posizione è quella di essere trascendentale o trascendere ... non è costretto dal fatto che Lui gestisce questa energia materiale... non è costretto ad avere una relazione di dipendenza da essa o addirittura di essere "compreso in essa". Questo è importante capirlo perché altrimenti uno penserà che Dio deve fonderSi con questa manifestazione cosmica, in un certo senso, diventa conoscibile conoscendo parte di questa manifestazione cosmica, ma non è così... non è così. La relazione che esiste fra il Signore e la manifestazione cosmica è come la relazione che può esistere tra una persona che annusa un fiore e il fiore ... annusa, sente l'aroma, c'è un contatto in questo senso ma c'è anche una posizione ben distinta, non è in contatto realmente con il fiore. Il Signore intende chiarire questo infatti lo dirà, poi spiegherà... "Io non ho niente a che fare con questa manifestazione cosmica (in un certo senso) Io la pervado, è controllata da Me, però Io ne sono completamente distinto" e afferma nuovamente:
VERSO 10
mayadhyaksena prakrtih
suyate sa - caracaram
hetunanena kaunteya
jagad viparivartate
Dice: "Questa energia è Mia, appartiene a Me". Per suo volere questa energia si manifesta in tutta questa varietà di esseri... manifesta addirittura il cosmo materiale e poi lo distrugge nuovamente... Questo è per Sua decisione... per Sua determinazione, perciò Lui è il Controllore, il Proprietario Assoluto, ma allo stesso tempo non Lo puoi afferrare... Afferrando... comprendendo aspetti della Sua energia. Questo è importante! Perciò, capire Krishna significa che Lui deve concederSi... vuole concederSi personalmente a qualcuno che non tenta di accaparrarsi qualche potenza che invece appartiene a Lui... allora Lui Si concede gentilmente... "Sì, vedo che questo non è invidioso e allora Mi concedo gentilmente a lui"... è come se noi conoscessimo qualcuno che ha tante potenze, tante ricchezze, ecc... magari ha terreni, fabbriche, palazzi, ecc... noi giriamo... andiamo in giro, se anche entriamo in qualche palazzo non è che necessariamente troviamo lui ... lui può rendersi disponibile o non rendersi disponibile ... se poi vede che noi vogliamo accaparrarci un palazzo o un pezzo di terra o qualche cosa, non si rende disponibile ... cioè se noi invidiamo la sua ricchezza, la sua potenza, la sua opulenza, allora non si rende disponibile, se invece vede che noi siamo interessati a lui direttamente e non a ciò che possiede, cioè non invidiamo la sua posizione, non volgiamo equipararci a lui o portarci al suo livello in questo modo artificiale, allora si concede. Ci sono persone che non vogliono riconoscere la posizione di Krishna, la Sua supremazia e allora anche quando Lui appare ... Krishna dice: "Loro non capiscono la Mia posizione, non sono interessati e sono sviati dalla loro natura bassa".
VERSO 11
avajananti mam mudha
manusim tanum nsritam
param bhavam ajnanto
mama bhuta - mahesvaram
..."Quando Io appaio nella Mia forma, simile a una forma umana praticamente, questi sciocchi Mi deridono, non capiscono che la Mia posizione è Suprema ed Io ho il dominio su tutto ciò che esiste, su tutto ciò che è". Cioè, loro cominciano subito a dire... e questa è la classica natura dell'individuo..." Lui?! Ma Lui è un uomo come me... Lui ha una forma come la mia, perché devo considerarLo qualcosa più grande di Me?"... subito!... param bhavam Asananto mama bhuta - mahesvaram... non capiscono param bhavam... "Come è possibile? dicono, Lui ha una forma umana, una forma limitata perciò, che tutta l'energia globale o totale riposa sulla Sua Persona ed è controllata da Lui?"... non riescono a capirlo... "Come fa?... come è possibile?" Per loro il concetto di Dio deve assolutamente e necessariamente essere impersonale... deve essere un'immensità, perché altrimenti come è possibile che tutto si rifaccia a una persona?... non riescono ad accettarlo... dà loro fastidio questo concetto... non hanno l'intelligenza per apprendere come Lui abbia potenze inconcepibili e perciò una manifestazione palese della potenza inconcepibile che possiede è che mantiene la Sua forma tranquillamente e illimitate energie emanano da Lui e Lui che controlla. Questa è potenza inconcepibile! Se cominciano a dire che per avere potenza inconcepibile deve essere necessariamente così o colà, allora stiamo applicando il concetto di potenza inconcepibile alle nostre menti limitate... significa che non è più inconcepibile il Suo potere... ed è inconcepibile il Suo potere proprio in virtù del fatto che Lui rimane nella Sua posizione distaccata da tutto... samhita... con la Sua forma incantevole... è descritto nella Brahma-Samhita ... pastorello... e tutte le energie emanano da Lui e sono controllate da Lui completamente. Questa è la posizione del Signore. Se uno non accetta, questo, non accetta la posizione di Dio! Se uno comincia a dire: "Dio deve essere per forza così... Dio deve essere per forza colà... No, non può avere una forma... Dio non può essere così... Dio non può avere una forma simile a quella umana... Dio non può essere lì... e là..." comincia a dare tutta una serie di condizioni a Dio per cui Dio diventa una sua creazione... "Io penso che Dio sia così per cui Dio Deve essere così!". Ma come fai tu a concedere Dio? Deve essere Lui a dirti com'è!... a manifestarSi nella forma in cui è! Ma queste persone poiché sono accompagnate dall'invidia, non riescono... allora cosa fanno?... Sviluppano sempre più questa mentalità atea e demoniaca.
VERSO 12
moghasa mogha - karmano
mogha - jnana vicetasah
raksasim nsurim caiva
prakrtim mohinim sritah
Significa, Krishna dice, che tutto quello che fanno queste persone che sono invidiose di Lui, tutto quello che fanno....tutte le loro aspirazioni... tutte le loro attività... tutta la loro conoscenza... tutto il loro sacrificio, ecc... tutta una sconfitta diventa!... Perché? Perché Lui con la Sua energia illusoria cambia... muta la destinazione dei loro sforzi, cioè non fa loro ottenere il risultato che vorrebbero ottenere, oppure apparentemente ottengono il risultato che vorrebbero ottenere ma non è un risultato reale, è un risultato illusorio... qualcosa che impugnano o credono... o con cui credono di godere per un periodo di tempo e poi si trovano con un pugno di mosche... questa è la vita dell'ateo, perché questa energia appartiene al Signore e il Signore la gestisce come vuole... Lui la rende utile e anche piacevole per i Suoi devoti... questa energia diventa una protezione per i devoti ma diventa una fonte di condizionamento, di prigionia e di castigo anche, per i non devoti. L'esempio che viene dato solitamente è quello della gatta. Una gatta con la sua bocca può prendere topi e può prendere i gattini... quando prende i topi, i topi sentono l'alito della morte tra le fauci della gatta, cioè quando la gatta li afferra al collo sono spacciati... se li mangia adesso!... mentre il gattino nella stessa bocca della madre si sente completamente protetto. Allora l'energia di Dio diventa strangolante... costruttiva per questi atei... per questi asura, mentre diventa fonte di protezione e di aiuto e di cura affettuosa per i devoti, infatti nel verso dopo dice:
VERSO 13
mahatmanas tu mam partha
daivim prakrtim asritah
bhajanty ananya - manaso
jnatva bhutadim avyayam
...queste persone... i mahatma... sono grandi anime, sono protette dalla Mia energia divina, s'impegnano perciò pienamente nel servizio devozionale perché Mi conoscono come il Signore Originale... s'impegnano pienamente nel servizio devozionale... sono protetti, dice Krishna, dalla Mia energia divina. Mahatma significa una persona che non è invidiosa di Krishna e vuole servirLo... questa è una grande anima. Mahatma non è un politico... Gandhi mahatma... in India ci sono un sacco di mahatma... fanno il mezzo busto... non è quello il Mahatma... basta che uno faccia un acquedotto in un paese, lo chiamano subito mahatma... no, non è quello il mahatma. Mahatma significa una grande anima e perché è grande quell'anima? Perché ha compreso la sua posizione in relazione a Krishna e si dedica a Krishna ed è protetto da Krishna. Come si vede che è un mahatma? Si vede che è un mahatma perché è protetto dal Signore, Krishna si prende cura di lui sotto tutti gli aspetti perché Krishna predilige i Suoi devoti. Questo è importante! Krishna sta chiarendo ad Arjuna la differenza tra il mudha e il mahatma. Il mudha viene illuso e rimane frustrato in tutto ciò che fa. Il mahatma viene protetto e troverà la realizzazione piena dei suoi sforzi in servizio devozionale. Questa è la differenza. I mahatma sono protetti dalla energia del Signore e sono felici, infatti Krishna poi continua dicendo:
VERSO 14
satatam kirtayanto mam
yatantas ca drdha - vratah
namasyantas ca mam bhaktya
nitya - yukta upasate
...Queste persone si sforzano sempre con grande determinazione e Mi glorificano sempre e sono felici... sono molto felici. Il test della Coscienza di Krishna è che il devoto è felice glorificando Krishna. Quando può glorificare Krishna diventa soddisfatto e felice. Questo è il "test" che funziona e come abbiamo detto prima, Krishna ha detto: "pratyaksayagamam susukham" lui percepisce la sua natura spirituale e ne trae grande felicità... "Si impegnano sempre costantemente al Mio servizio con grande estasi, con grande gioia"... che è quello che si ricerca, alla fine... quello che si ricerca, perché Krishna all'origine è Persona e la nostra gioia deve essere perciò personale, non può essere una gioia impersonale, ma Krishna dice, lo spiega dopo... ci sono altri che invece vogliono adorarlo, l'ho accennato all'inizio, come l'Uno Supremo, oppure adorano una forma o un'altra, ecc... non pensano che ci sia un Comune Denominatore alle forme, oppure adorano la forma universale... l'agglomerato delle forme materiali, una specie di immaginario unico corpo... totale corpo materiale con tutti gli universi dentro... queste sono tutte visioni impersonalistiche cioè che non conoscono la Persona Divina direttamente... la Personalità del Signore. Krishna è una Persona... non lo conoscono, però dice Krishna: "Loro adorano tutte queste cose ma non sanno che... "e si dedicano magari anche a tanti riti, in India specialmente sono molto esperti gli impersonalisti, hanno diversi modi di adorare le manifestazioni di Dio, mai mai vanno da Krishna direttamente dalla "Persona" vanno sempre da qualche altra manifestazione secondaria, allora Krishna dice: "Sono Io il sacerdote, il burro dell'offerta, il fuoco dell'offerta, sono io tutte queste cose, sono Io il fine, l'intelligenza" Lui dice: "Io sono tutto quel che loro cercano e quel che adorano sono Mie manifestazioni secondarie, esse poggiano su di Me per cui sono Io, alla fine... solo che loro stanno mancando il bersaglio"... questi impersonalisti mancano il bersaglio, stanno adorando delle manifestazioni secondarie del Signore e perdono di pista Lui fondamentalmente. Lui è tutta la creazione cosmica, ecc... Questo è il problema.
Non è come alcuni dicono, questi yogi o santi dell'India che dicono: Qualsiasi via tu vuoi seguire è la tua via"... è una teoria che riverberava negli anni sessanta o ancora adesso con la nuova era... "tu scegli la tua via, quello che tu senti è la cosa giusta per te e vai avanti così e buona notte... "Non è esattamente così! Questa è una visione che fa perdere la bussola! Uno può perdersi in questo mondo... c'è una tale varietà di cose... e poi vediamo che la nostra mente una volta è attratta da questo... una volta è attratta da quest'altro... una volta la nostra intelligenza crede di avere trovato una definizione invece non l'ha trovata, cerca un'altra definizione... un'insieme di diversissimi e svariatissimi stimoli per noi... non c'è principio di realizzazione stabile in questo mondo per cui chi pensa in questo modo è contagiato... cioè non riesce ad avere l'intelligenza per capire, per conoscere il Sostegno, la Base di tutto questo. Bisogna andare alla base di tutto. La base di tutto è il Signore! Arrivando alla base di tutto, uno arriva al Signore e diventa felice, diventa realizzato perfettamente. Rimanendo nel mondo delle manifestazioni variegate e diversissime della Sua energia, uno rimarrà sempre confuso e non troverà mai l'origine. Infatti Krishna dice dopo: "Le persone che adorano i diversi aspetti di Me, della Mia energia, magari vanno anche a indra-loka ...nei pianeti celesti... godono per un lunghissimo periodo di tempo, poi dopo devono ridiscendere e... "spiega... non è una situazione così semplice, sono... sono forzati a ridiscendere. "I devoti invece Mi conoscono..."
VERSO 22
ananyas cintayanto mam
ye janah paryupasate
tesam nityabhiyuktanam
yoga - ksemam vaham aham
..."a queste persone che invece Mi adorano, Io lascio tutto quello che hanno, cioè mantengo quello che già hanno e in più do' a loro quello che a loro necessita per... per conoscerMi... per tornare a Me".
Infatti dopo lo spiega.
VERSO 25
yanti deva-vrata devan
pitrin yanti pitr - vratam
bhutani ynti bhutejya
yanti mad - yajino 'pi mam
... yanti deva - vrata significa una persona che ha fatto il voto di adorare i deva, cioè ci sono persone diverse, in questo mondo, alcuni si dedicano... vrata significa dedicarsi... "ah sì! ho fiducia in questo, mi interessa, è il fine della mia vita"... allora... deva-vrata è uno che adora gli esseri celesti, gli dei, vede i controllori di questo universo come il Signore... yanti deva-vrata devan... allora cosa fa? Quando lascia il corpo, quando muore va dai deva. ...pitrin yanti pitri-vratah, i padri tutelari ancestrali, gli antenati... queste persone, hanno dei pianeti particolari dove uno può andare e ritrovare tutti... trisnonno, quadrisnonno e quello che sia... ritrovare queste persone, può andare dai pitrin... va dai pitrin se si dedica agli antenati. ...bhutani yanti bhutejia... se invece adora gli spettri... c'è gente che adora gli spettri_ i fantasmi... quelli che fanno le sedute spiritiche coi tavoli rotondi, muovono i bicchieri, richiamano lo zio o il cognato della nonna che gli dica i numeri al lotto... c'è tanta gente che adora gli spettri... allora andranno dagli spettri. ...yanti mad-yajino 'pi mam... "Se uno adora Me, viene a Me" è molto semplice! Ti puoi dedicare a molte cose nella vita, se decidi di dedicarti a Krishna, alla fine vai da Krishna. Questa è la bellezza della Coscienza di Krishna. Questo Krishna sta dicendo, siamo arrivati quasi alla fine del capitolo, Krishna sta spiegando che uno deve pensare bene a chi dedicare la propria esistenza, come e a chi dedicare sua energia. E' molto importante. Perché? Perché...
VERSO 26
patram puspam phalam toyam
yo me bhaktya prayacchati
tad aham bhakty - upahrtam
asnami prayatatmanah
Alla fine appunto, Lui parla del servizio devozionale direttamente, dice: "Se una persona diventa Mia devota e Mi offre anche una foglia, un fiore, un frutto, una cosa semplice... accetto l'offerta". Non sta lì a vedere che tipo di offerta Gli si fa, e se è opulenta o non opulenta, perché il devoto fa una offerta con devozione il che significa che è veramente ciò che può fare... offre veramente ciò che può offrire secondo le sue possibilità, secondo le sue capacità... offre tutto se stesso... non ha di più... se anche è molto povero... ci sono storie di personaggi molto poveri, uno si chiamava Colavesa Sridhara, una persona che viveva vendendo foglie di banana... le foglie di banana in India venivano usate per fare dei piatti, venivano richiuse per far delle coppette con maestria delle dita... costano pochissimo... costano quasi niente... insomma c'era questa persona che viveva con i proventi di questo... ma metà di quello che guadagnava lo usava per adorare il Gange... era un devoto molto... e lui è stato molto glorificato da Krishna Caitanya Mahaprabhu. Krishna vede, se hai solo un po' d'acqua, una foglia, un frutto... Glielo offri... Krishna è molto soddisfatto.
VERSO 27
yat karosi yad asnasi
yaj aiuhosi dadasi yat
yat tapasyasi kaunteya
tat kurusva mad arpanam
Quello che fai Krishna lo accetta. Quello che fai o quello che dai in carità... tapasyasi... le austerità che fai... tutto... "fallo, fallo per Me"... questo è il segreto... "E' molto semplice, basta che tu lo faccia per Me, se tu lo fai sinceramente per Me... tat kurusva mad arpanam... questo ti rende perfetto, sicuramente ti riporterà a Me". Krishna insiste su questo punto... che uno deve arrivare a Lui. Lui si rende disponibile quando vede che un devoto vuole veramente arrivare a Lui. Questo è il punto. Non ci sono altri segreti nella Coscienza di Krishna... il segreto più confidenziale che ci sta dando in questo capitolo è che: "Se tu vuoi veramente arrivare a Me, vuoi conoscerMi come Persona ti devi dedicare pienamente al servizio devozionale e allora in questo modo Io Mi rivelo a te... quando vedo questa attitudine e questa volontà, Io Mi rivelo a te" E' molto semplice. Poi vuole confermare ad Arjuna e dice che se uno ha questa impostazione, anche se dovesse sbagliare...
VERSO 30
api cet suduracro
bhajate mam ananya - bhak
sadhur eva sa mantavyah
samyag vyavasito hi sah
..."anche se dovesse sbagliare, anche se dovesse commettere un'azione abominevole poiché è situato propriamente, poiché ha impostato la sua vita nel desiderio di amarMi, di servirMi, deve essere considerata una persona santa". Perché Krishna dice questo? Perché assicura la protezione. Perché tutti hanno paura... "Se io non mi impegno nel servizio devozionale... ci sono dei problemi... seguo la mia mente ...non ci riesco... se cado per immaturità o perché maya mi presenta un problema troppo difficile da superare, ecc... che succede? cosa posso fare"? Krishna dice: "Non ti preoccupare, se una persona ha impostato la sua vita nel modo giusto. Se sinceramente vuole raggiungerMi, anche dovesse occasionalmente... fortuitamente avere questa malaugurata situazione, deve essere considerato santo, ma la sua impostazione dev'essere quella di volerMi raggiungere, di volerMi servire, di volerMi amare, deve essere intensamente impegnato". Non si dà la carta bianca per dire che uno può fare quello che gli pare... "tanto ho cantato Hare Krishna una volta, adesso faccio quello che mi pare, Krishna è tollerante, mi perdona"... Non è così. Sta dicendo, sta confermando che non è importante. La condizione in cui si trovi, quanta difficoltà hai, ecc... "Se ti impegni seriamente e sinceramente, ti proteggo". Questo sta dicendo. E poi dice: "Anche se uno è un sudra, una donna"... in kali-yuga tutti sono sudra, donne... non c'è molta differenza in kali-yuga... Krishna fa una lista di personaggi, dice: "Anche se uno è... ...non fa niente, uno può raggiungerMi, può capirMi perfettamente se è propriamente impegnato in servizio devozionale". Questo è il punto. Alla fine conclude dicendo un verso che Srila Prabhupada menzionava spesso.
VERSO 34
man - mana bhava mad - bhakto
mad - yaji mam namaskuru
mam evaisyasi yuktvaivam
ntmanam mat - parayanah
..."Impegna la tua mente nel pensare a Me... mad - bhakto... diventa Mio devoto... offriMi i tuoi omaggi e adoraMi" dice Krishna "in questo modo sicuramente tu tornerai a Me". Questo è il modo pratico. Prabhupada, mi ricordo a Bombay, tenne una bellissima lezione, disse che la Coscienza di Krishna è appannaggio di tutti, anche un bambino può dire: "oggi sono andato al Tempio... ho guardato Krishna"... La sua mente si è impegnata pensando Krishna... "ho pensato a Krishna... sono stato coi devoti di Krishna... sono anch'io devoto di Krishna...ho fatto gli omaggi a Krishna... ho cantato coi devoti di Krishna". E' molto semplice la Coscienza di Krishna... chiunque può fare... anche un bambino, e in questo modo si purifica la mente... si avvicina al Signore. Avvicinarsi al Signore, cioè dare se stessi in devozione al Signore, causare l'avvicinamento anche da parte del Signore nei nostri confronti. Prabhupada diceva: "Non cercate di vedere Krishna ma cercate di essere visti da Krishna... notati da Krishna è importante" "Non cercate di andare a vedere... con le nostre forze non possiamo vedere Krishna, ma se vi fate vedere da Krishna, Krishna vi nota... allora Lui Si Avvicina a voi, alla vostra visione... la capacità di vedere cambia ... la vostra visione cambia improvvisamente". Certamente uno deve stare attento però, Prabhupada ci ha sempre messo in guardia dal considerare Krishna quello che non è anche se Krishna dice così esplicitamente: "man-mana bhava mad-bhakto... pensa a Me e diventa Mio devoto". Alcuni dicono che mam (significa Me) è un principio impersonale... un principio teorico... così... un "qualcosa" di filosofico che Krishna dice e che non intende "Se stesso come Persona"... Dio... Lui come Persona, ma intende qualche principio. Quelli che pensano così sono molto sfortunati, se non capiscono che Dio è una Persona e che perciò la relazione con Lui deve essere stabilita in modo personale e devozionale allora non riusciranno mai a ottenere favori dal Signore. Per loro questa visione impersonale rimarrà sempre la stessa e la loro vita sarà di difficoltà... ma se un devoto anche semplicemente... perché parlava di un bambino Prabhupada? Perché un bambino è semplice... anche semplicemente sviluppa devozione, attrazione devozionale e amore per Krisna, Krishna Si concede a lui. Questo è il segreto della Coscienza di Krishna. Quando Krishna concede Se stesso, è il segreto dei segreti, la conoscenza suprema tra tutte le forme di conoscenza, la scienza tra le scienze e tutto viene rivelato. Questo è il significato... è l'essenza di questo verso.
Hare Krishna
(S.G. Madhusevita Prabhu - Brescia 1991)