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Chignolo d'isola - Villag. Hare Krishna (BG)
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Krishna, il Dio amico

Krishna, il Dio amico

Conoscere Krishna risolve i problemi creati sia dal politeismo
che da un monoteismo non ben definito

 

di Karuna Dharini Devi Dasi

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La mia amica Jyoti mi disse che quando era bambina ed abitava a Mumbai andava nei templi con i suoi genitori per adorare varie divinità. “Non sapevo a quale dovevo rivolgere un’adorazione particolare. Ricordo che questo nella mia infanzia mi provocava ansia, così li adoravo tutti per evitare offese.” Ridevo mentre l’ascoltavo fare queste affermazioni. Tuttavia, la mia esperienza personale a proposito della religione non era meno imbarazzante. Tutti i mercoledì mattina nella cappella della nostra scuola cantavamo in coro: “Peccatore, ami il mio Gesù? Peccatore, ami il mio Gesù? Peccatore, ami il mio Gesù?...Noi siamo i soldati del Signore! Se Lo ami perché non Lo servi?....Soldati del Signore!”

Al Light and Life Christian Day School non c’era alcun concetto delle Divinità in senso pluralistico, ma solo: “Non devi avere nessun altro Dio all’infuori di Me” dei Dieci Comandamenti. Non conoscevamo altro all’infuori di un monoteismo esclusivo. Jyoti invece proveniva da un ampio politeismo. Mi disse che un giorno trovò le parole per chiedere a sua madre: “Una delle Divinità potrebbe essere la migliore?” “Sì, Jyoti alla fine una di loro deve essere la migliore.” “Allora, quale?” “Di questo non sono sicura,” le rispose sua madre. Jyoti cercava un Dio personale che avrebbe dovuto essere quello più degno della sua fede e del suo affetto. L’adorazione delle Divinità per riceverne delle benedizioni non la attraeva. Mentre Jyoti nella sua infanzia s’interessava alla scoperta di Dio, io avevo una necessità pressante di ricevere risposte a diverse domande: il Dio descritto dai miei insegnanti cristiani avrebbe mai perdonato i miei genitori e quasi tutti i miei conoscenti che bevevano alcolici, ed erano soliti imprecare o fumare sigarette? I miei familiari si sarebbero mai sottomessi a Dio prima che per loro arrivasse il momento di andare all’inferno? Era mio dovere convincerli ad occuparsi di Dio? Penso che Jyoti ed io avevamo gli stessi problemi. Io avevo il problema di Dio ed lei quello delle Divinità.

Alla Ricerca del Supremo

Jyoti cominciò a leggere molti racconti sui vari esseri celesti. Indra è celebrato come il re del cielo, quindi Jyoti pensava che avrebbe potuto essere il supremo, ma egli si trovava sempre in mezzo ai guai, perché faceva degli errori o combatteva tremende battaglie. Inoltre, su nessun altare nei templi vi era la divinità di Indra. “Mi piacevano molto Shiva e Ganesha,” mi disse Jyoti. “Nella mia mente li vedo sempre meditare, molto seri nella loro pratica spirituale. E Krishna mi piaceva perché sembrava godere sempre dei Suoi divertimenti ed era un bravo danzatore, ma non lo prendevo molto sul serio. Egli era solo un Dio amichevole.”

Un giorno, mentre Jyoti era al college, i suoi professori si recarono improvvisamente a casa e la scuola fu chiusa, perché tutti volevano assistere ad un miracolo che era stato loro riferito. In un tempio di Mumbai una Divinità di Ganesa sembrava che avesse bevuto del latte. Quando Gli venne offerto su un cucchiaio, sparì. Ella ricorda: “I miei amici ed io andammo in tutti i templi per cercare di assistere a questo evento, più per curiosità che per adorarlo. Non cercavamo Dio in modo particolare. All’incirca in quel periodo la mia famiglia cominciò a frequentare un grande tempio a Mumbai con molti altari e dozzine di divinità da tutte le parti. Io ne fui confusa.

Poi i miei familiari mi dissero che quelle non erano neanche tutte. Ci sono trentatre milioni di esseri celesti che controllano tutti i nostri affari.” “Perché ce ne devono essere così tanti?” chiesi ai miei familiari. “Mi risposero che ciascuno di essi era necessario per occuparsi di ogni dipartimento – il sole, la luna, l’acqua che beviamo, l’aria che respiriamo, i nostri risparmi e la nostra salute. Allora ero una studentessa del college. Iniziai a pensare: ‘Ci deve essere un controllore di tutto ciò. In qualsiasi grande organizzazione c’è un leader che guida la squadra, il capo.”’

Jyoti Trova Krishna

Jyoti era sulle tracce di qualcosa. Lo Srimad-Bhagavatam (10.87.28) afferma: “Gli esseri celesti e la natura materiale stessa offrono il loro tributo al Signore mentre godono dei tributi offerti dai loro adoratori, proprio come i governanti subordinati delle varie parti di un regno offrono tributo al loro signore, il supremo proprietario delle terre, pur godendo del tributo che ricevono dai loro rispettivi sudditi. In questo modo i creatori universali eseguono fedelmente i servizi loro assegnati per paura del Supremo.”

Jyoti vide alcuni film sul Mahabharata e cominciò a notare Krishna. “Egli con intelligenza controllava tutto per far aver successo al Suo amico Arjuna. All’inizio pensai che fosse un furbo – non mi fidavo di Lui – ma notai che non faceva niente per interferire con i voti e le promesse dei Suoi devoti. “Incontrai i devoti di Krishna e iniziai a leggere la Bhagavad-gita Così Com’è con i commenti di Srila Prabhupada. In realtà, realizzai che Krishna può sembrare furbo, ma è Colui che mantiene il dharma e rispetta il libero arbitrio e i desideri di ogni essere vivente. Egli non deve avere scambi con noi per darci delle ricompense materiali, perché la nostra relazione con Lui non è mai materiale. Egli guarda solo al nostro progresso spirituale. Solo Dio è così. Questo è il Dio che amo.”

Presto Jyoti si sposò e si trasferì negli Stati Uniti, dove cominciò ad adorare e servire Krishna nel tempio Hare Krishna di Los Angeles. “Ascoltare e cantare di Krishna e dei Suoi divertimenti mi dà molta soddisfazione,” disse Jyoti. “Srila Prabhupada spiega che puoi giudicare una cosa dai suoi risultati. Come una persona che ha fame dopo aver mangiato sa che il suo stomaco è pieno e si sente soddisfatta, quando ascoltiamo parlare dei divertimenti di Krishna – il Signore più affascinante e più misericordioso – il nostro bisogno di avere una relazione con Dio viene pienamente soddisfatta.” Il problema di Jyoti era risolto.

La Bhagavad-gita, una guida perfetta e completa del sistema vedico di adorazione, le presentava un Dio, Krishna, come il vero beneficiario dell’adorazione offeta ai vari esseri celesti. “Non appena qualcuno desidera adorare un essere celeste, Io rafforzo la sua fede in modo che possa dedicarsi a una particolare divinità. Colmo di questa fede, egli si sforza di adorare un particolare essere celeste e ottiene ciò che desidera.” (Bhagavad-gita 7.21,22)

 

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Come Peggiorò il Mio Problema Riguardo a Dio

Nel Cristianesimo non esistono gli esseri celesti, sebbene ci siano molti angeli, messia, profeti e patriarchi, e nel Vecchio Testamento vediamo Dio che interagisce con gli esseri umani. Per esempio, Dio ama Abramo, ma decide di metterlo alla prova non concedendo a sua moglie di concepire un figlio finché non avranno raggiunto l’età di quasi cento anni. I figli di Abramo conducono una vita dissoluta nelle città di Sodoma e Gomorra. Abramo ammonisce ripetutamente gli abitanti di quelle città perché abbandonino le loro cattive abitudini. Dio in persona, dice a Lot, nipote di Abramo, di andarsene senza guardarsi indietro. La moglie di Lot, spinta dal sentimento, guarda indietro e Dio all’istante la trasforma in una statua di sale.

In seguito, Dio comunica con il loro saggio capo, Mosé, sotto forma di un cespuglio ardente. Mosé sale in cima ad una montagna e riceve una tavola di pietra su cui sono scolpiti i comandamenti di Dio. Dal cielo provenivano molte voci che inflissero loro degli stenti nella forma di pestilenze e carestie. Shadrach, Meshach e Abednego bruciarono quasi nella prova della fornace voluta da Dio per loro. A Daniele fu permesso di sopravvivere nella tana di un leone. Adamo ed Eva dovettero cadere dal paradiso. Da bambina qualche volta pensavo che Dio non poteva essere amichevole, perché gli uomini non ne erano mai degni.

Poi ecco Gesù – grazie Dio per averci inviato Gesù! Con il suo bel volto, i suoi capelli scompigliati e i suoi occhi pieni di compassione per gli esseri umani sofferenti risolse tutto. Dio, suo padre, sottoponeva a molte prove e mandava all’inferno senza avere un volto, dando ordini dal cielo, ma Gesù in qualche modo riuscì a far sembrare buono anche Dio. Egli aveva un figlio che voleva aiutarci e perfino morire per noi. L’ascolto dei bei racconti su Gesù fatti da insegnanti che lo adoravano mi spinsero a sviluppare un grande affetto per lui. Lessi e rilessi i brani sulla sua apparizione in Matteo e Luca.

Crescendo, la mia intelligenza si sviluppò e in me rimase un dolce sentimento per i divertimenti di Gesù, ma quando entrai nella scuola pubblica accolsi le teorie di Darwin e divenni agnostica per poterle accettare. Misi da parte Gesù e Dio, sebbene sapessi che ne avrei sentito la mancanza. Non sapevo verso chi rivolgere il mio amore. Smisi di cantare gli inni e di andare in chiesa. Pensavo che Dio fosse inseparabile da me, ma provando a negarlo, sentivo una grande sofferenza. Non avevo una guida spirituale. Nove anni dopo incontrai i devoti, che mi presentarono Krishna e Sri Caitanya a diversi festival del Rathayatra.

Al tempio avevo dei buoni amici che m’invitarono ripetutamente ad assaggiare il delizioso cibo vegetariano offerto a Dio, chiamato prasada. Gradatamente cominciai a rendermi conto che sentir parlare di Krishna e delle Sue istruzioni e la compagnia dei devoti mi avrebbero salvato dal mio contatto con persone dalle cattive abitudini. Il canto del grande mantra della liberazione – Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare – ravvivò la mia fede in Dio e mi sentii protetta. Ebbi la sensazione di essere guarita da una lunga malattia.

I grandi santi e i maestri spirituali descritti nelle pagine dello Srimad-Bhagavatam e nella Caitanya caritamrita hanno Krishna come loro amico e compagno. Glorificano Krishna con descrizioni ricche e affascinanti. Egli viene descritto nella duplice forma di onnipotente guida dell’umanità e in quella dolce e gentile come il fiore di loto. La sua carnagione è morbida con una leggera sfumatura di blu, fresca come una nuvola carica di pioggia. Il Suo corpo è fatto di piena felicità, conoscenza ed eternità. Krishna impersona la parte di un membro della famiglia o di intimo amico dei Suoi puri devoti, come il grande guerriero Arjuna e il brahmana Sudama.

Da bambino Krishna esplora la foresta vicina alla Sua casa con il Suo caro fratello Balarama. Ai Suoi amici piace esibirsi con abilità nella danza per far piacere al loro amico ed Egli batte le mani lodandoli: “Miei cari amici, sapete danzare e cantare molto bene.” Le descrizioni di Krishna sono precisamente ciò che mancava nel concetto di Dio che mi era stato dato nell’infanzia. Sono molto soddisfatta di sapere che Krishna è Dio. Qualsiasi cosa sentiamo che ci manca nella nostra relazione con Dio o con la famiglia o con gli amici, la possiamo trovare totalmente perfetta nelle descrizioni di Krishna e dei Suoi puri devoti.

In una lezione tenuta a Mumbai nel 1973 Srila Prabhupada dice: Per realizzare un nostro scopo cerchiamo di stringere amicizia con molte persone, ma se comprendiamo che “Krishna è il mio migliore amico ...”, suhridam sarva-bhutanam: Egli non è solo il mio amico, il tuo amico, ma è il migliore amico di tutti. Questa amicizia è distribuita imparzialmente, ma se una persona diventa un devoto speciale, prova amore e affetto, ed è impegnata nel servizio del Signore, Egli ha un’inclinazione speciale per lei. Questa è la misericordia di Krishna per il devoto. Egli si prende cura in modo particolare del devoto, lo guida, gli dà l’intelligenza.

Che genere d’intelligenza? Gli dà le indicazioni su come tornare a casa da Dio, nella sua dimora originale. Krishna non dà l’intelligenza per ottenere la prosperità materiale. Questo è affidato a Maya, Durgadevi. Con un’offerta così grande da parte di Krishna, può essere che Jyoti ed io avessimo veramente un problema riguardo a Dio (o agli dei)? Certamente Krishna non ci ha mai considerato un Suo problema. L’unico problema è la nostra ignoranza per quanto riguarda la Sua personalità illimitata, umile e misericordiosa, ma questo può essere risolto facilmente. Egli vuole che ristabiliamo la nostra relazione da lungo tempo perduta con Lui. Studiando i Suoi insegnamenti e seguendo le istruzioni di Srila Prabhupada, è facile farlo. Krishna è il Dio amico.

Karuna Dharini Devi Dasi, discepola di Sua Grazia Virabahu Dasa, fa servizio alle Divinità del tempio ISKCON di Los Angeles, dove si unì all’ISKCON nel 1979. Vive con suo marito e sua figlia.

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