Le piante extra
Le Piante Extra
di Karuna Dharini Devi Dasi
Il Falso Prestigio è la prima di una lista di erbacce, come la Lussuria, l’Avidità e la Collera, che ostacolano la crescita della vite della bhakti.
La Sri Caitanya-caritamrita descrive metaforicamente l’amore per Dio come una pianta rampicante o una vite. Il racconto che segue si basa su quella metafora.
Sollevai la testa come un cobra non per colpire qualcuno ma per prendere il sole. Con un gigantesco fiore splendente in cima alle mie foglie verdi, dominavo il giardino con la mia presenza. Il mio nome è Falso Prestigio e mi definisco una Pianta Extra (che suona più lusinghiero di Erbaccia). Non ho mai voluto essere extra o indesiderato. Come potevo io, Falso Prestigio, non meritarmi lo spazio che occupavo nel giardino? Le mie radici affondavano aggrappandosi alla terra che sosteneva il mio peso. Ogni radice che affondavo nel terreno lottava con molte altre. Tuttavia conservavo la mia grande fioritura rossa.
C’era sempre della buona acqua da bere. Dal momento in cui sono germogliato, ho avuto tutte le cose belle e ricche di questo mondo, come acqua buona da bere e fertilizzanti. Il giardiniere mi ha riconosciuto come pienamente degno del suo giardino. Stavo eretto in mezzo alle più forti tra le Piante Extra. Per prima c’era la Lussuria, la pioniera delle piante Extra. Era un personaggio importante. Il giardiniere ne era deliziato; era molto fresca e di un verde brillante. Quanto più il giardiniere la innaffiava tanto più si sviluppava. Era il personaggio più esigente. Il giardiniere era sempre costretto ad innaffiare la Lussuria. Arrivò una pianta di nome Avidità e per lei l’unico modo di avere l’acqua era mettere le radici accanto alla Lussuria. Non si è mai vista una coppia simile! Poi venne la Collera. Oh, come perse il controllo il giardiniere quando la Collera spinse le sue rossicce foglie grinzose fuori dal terreno! Come Falso Prestigio queste altre piante cominciarono a preoccuparmi.
Che impressione avrebbero fatto al vicinato? Queste piantacce erano apparse senza essere invitate. Che impressione vedere la faccia contratta e confusa del giardiniere – non posso dimenticare quel viso. Era così infelice, così pieno di preoccupazione. Ho citato la Felicità e la Sofferenza? Gemelle anche se non identiche, con le stesse foglie, gli stessi rami e ramoscelli. Non fu possibile distinguerle finché non fiorirono. I fiori della Felicità erano così dolci che in sua presenza riuscivamo a stento a respirare senza galleggiare in un delirio di piacere. La Sofferenza aveva i suoi orribili fiori, a volte così vistosi e putridi che era meglio dimenticarli. Tuttavia le gemelle fiorivano a turno distraendoci inutilmente. Preso dall’ansietà il giardiniere si chiese chi erano e da dove fossero arrivate lì. I tempi erano duri, ma grazie ad un’assoluta presunzione tenni in vita i miei fiori rossi.
L’Arrivo del Giardiniere Esperto
Il giardiniere portò un esperto che fu sorpreso da come tutto fosse in disordine, ma egli aveva visto una grande confusione in altri giardini e sapeva cosa fare. Disse che per quanto riguardava il terreno andava tutto bene; c’era solo bisogno di una coltivazione appropriata. Poi disse al giardiniere di essere molto più selettivo rispetto alle piante da coltivare. L’esperto dette al giardiniere un particolare seme selezionato insieme con quella che egli definì l’istruzione più importante: devi modificare il metodo d’innaffiamento. Questo, disse, avrebbe provveduto a tutto. Il giardiniere invitò l’esperto a sedersi nell’intricato giardino, anche se era contaminato dalle Piante Extra.
Con umiltà l’esperto giardiniere si sedette. Come Falso Prestigio questa vista non mi piacque. Era come se l’esperto fosse animato da una profonda compassione, una qualità che non mi piace affatto. Per una pianta del mio genere l’umiltà e la compassione sono caustiche. L’esperto giardiniere allora emise un suono che sembrava provenire da una profondità interiore. Questo attrasse il giardiniere. L’esperto modulava un amabile canto scorrevole e la sua attenzione era concentrata sulla sua dolcezza. Era un mantra rivolto a Dio, il Signore delle foreste del mondo spirituale. Avevo sentito parlare di Lui. Il Suo nome è Krishna. Nel Suo mondo le piante sono piene di sentimenti d’amore nel servizio devozionale a Lui rivolto, e gli alberi sono esseri che esaudiscono i desideri e la cui unica aspirazione è il benessere di tutti quelli che passano vicino a loro.
Le piante mostrano teneri fiori per il divino piacere di Krishna, che Si sposta nella foresta pascolando le mucche. Le piante sono incantate dall’estasi della Sua presenza e la loro gioia e il desiderio di ServirLo crescono costantemente. Esse sono gioiose! Per le piante è naturale essere così, come ho sentito dire. Insieme con quel particolare seme l’esperto dette al giardiniere il mantra ed alcuni canti devozionali. Quando l’esperto si alzò per andarsene, il giardiniere pianse temendo di fare ancora errori con il giardino. Per onorarlo toccò con gratitudine i piedi del maestro e gli chiese le sue benedizioni per poter far crescere quel seme speciale. Al pari di me, le altre Piante Extra, come la Lussuria, l’Avidità e la Collera, non gradirono la presenza dell’esperto. Derisero il giardiniere perché pensava che un seme e qualche canto potessero sistemare il giardino.
La Morte delle Piante Extra
Il giardiniere iniziò a cantare implorando il mantra di aiutarlo. Si sentiva impotente per la grande confusione del suo giardino. Desiderava veramente di comprendere la sincerità e l’umiltà che aveva visto nel maestro giardiniere. Dove avrei io, il suo vecchio amico, il Falso Prestigio, potuto inserirmi in mezzo a tutto questo? Mentre cantava io mi sentivo demolire foglia per foglia. Indebolito nelle radici rimasi eretto solo per assistere alla completa pulizia del giardino. Lussuria, Avidità e Collera vennero distrutte. Il mantra che cantava è una ripetizione dei nomi del Signore della foresta spirituale: Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare/ Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare. È una richiesta di sentire la Sua presenza e diventare un Suo servitore nel puro amore. Mentre i giorni passavano e il giardiniere continuava a cantare, dentro di lui fluivano sentimenti di modestia, gratitudine, rimpianto, felicità e devozione.
Il nuovo seme portato dal maestro spirituale giardiniere esperto generò un germoglio che diventò una vite dalle foglie belle, dolci e morbide. Il rampicante della devozione crebbe con eleganza con un tenero fogliame. Il giardiniere era felice di cantare costantemente e sentì sollievo nel vedere la morte della Lussuria, della Collera e della Avidità. Continuò a coltivarmi ma solo al bordo estremo del suo giardino, anche se ero reclinato e cadente. Allora ebbi una grande idea: divenni entusiasta di fare da palo di sostegno per la nuova pianta rampicante della bhakti. Volevo essere ancora utile, perciò pensai che potesse appoggiarsi a me per crescere alta. Anche senza il mio aiuto essa crebbe molto bene con una miriade di tenere foglie verdi e di rami. Ne fui sorpreso. Perché non aveva bisogno di me? Sembrava sostenuta e nutrita da un potere sconosciuto. Che cosa stava accadendo? Nella mia vecchia condizione d’impotenza mi sentii disperato.
Nuove Reclute
Solo e abbandonato decisi di reclutare alcuni nuovi amici: la Fama, l’Adorazione e la Distinzione. Il giardiniere non se ne accorse neanche quando li portai dentro. La Fama crebbe molto alta e l’effetto fu proprio fantastico. Il giardiniere divenne famoso come un grande santo e insieme con la Fama vennero i suoi compagni che la incoraggiavano: l’Adorazione e la Distinzione. Ero di nuovo utile e crebbi lussureggiante. Il giardiniere camminava pavoneggiandosi come faceva quando all’inizio avevo cominciato a crescere. Per prendersi cura di me lasciò da parte il suo canto Hare Krishna. Piante supplementari si unirono subito a noi.
C’era un rampicante tortuoso di color blu di nome Politica. Era il mio tipo di pianta e ci teneva uniti. Che energia aveva! Ed io davo molto piacere alla sua amica, una pianta carnosa e spinosa conosciuta con il nome di Critica. Ora dimentica la Bhakti. Poi un giorno ci accorgemmo di un albero che cominciava a gettare un’ombra fredda su tutto il giardino. Era cresciuto tra noi come un piccolo arboscello fin dai nostri primi giorni, ma senza farsi notare. Ora il suo tronco aveva la dimensione di una casa. Le sue grandi foglie color verde scuro ricoprivano tutto e toglievano la luce del sole. Ecco la Paura. Senza accorgersene il giardiniere l’aveva coltivata per tutto questo tempo. Sui suoi rami apparvero gradualmente brutte e pesanti protuberanze chiamate Vecchiaia e Malattia. Cominciai a curvarmi nuovamente e a seccare. Molto turbato, il giardiniere si sentì sciocco ed umiliato nel veder morire la maggior parte delle sue piante.
Tutto quello che restava era un groviglio senza fine di rami secchi delle Piante Extra di ultima generazione. I resti della Fama, dell’Adorazione, della Distinzione, della Politica e della Critica circondavano il rampicante della bhakti. Essa si teneva in vita con una piccola fragile foglia che era diventata di un giallo pallido. Alla fine il giardiniere rimpianse i dolci giorni in cui la bhakti cresceva costantemente. Come poteva farla rivivere? La bhakti non appare su richiesta. Anche se è indipendente non viene facilmente concessa a chiunque. I dolci sentimenti d’amore che essa porta sono a disposizione solo di coloro che seguono le istruzioni del maestro. Anche allora non è mai obbligata a manifestarsi, ma se il maestro spirituale si rivolge a Krishna per conto di qualcuno, la bhakti può rispondere alla sua richiesta con molta gentilezza.
Il Maestro Giardiniere Ritorna
Un giorno il maestro giardiniere venne a vedere il giardino. “Vuoi mantenere queste Piante Extra quando hai qui quella della bhakti?” chiese. “Ti ho dato questo seme perché tu lo facessi crescere per poi lasciarlo morire?” A causa della Paura, non riuscii più a far crescere le mie foglie e rimasi piantato lì ad ascoltare il maestro giardiniere che parlava con il giardiniere. Era autunno, quando le piante tremano al pensiero dell’inverno. “Perché non mi sottometto a questo esperto?” pensai “Che cosa ho da perdere? Egli è un vero gentiluomo e un sincero amante della famosa foresta di Vrindavana.
Anche se perdo la posizione che ho come Falso Prestigio egli non mi farà del male.” Incoraggiato dal maestro giardiniere, il giardiniere cominciò ad adorare nuovamente la tenera e gentile pianta della bhakti. Sebbene incerto, fece del suo meglio per cantare e suonare gli strumenti musicali e le offrì il suono di canti meravigliosi che parlavano di tolleranza, purezza, umiltà e resa. Cantò l’austerità, la pulizia, la gravità e la semplicità. Preparò una festa con una varietà di cibi deliziosi per il maestro, che rimase soddisfatto del servizio affettuoso del giardiniere. Cantò il coraggio, il distacco e la compagnia dei puri devoti. Stava in piedi nel giardino con le braccia completamente alzate e danzava dimenticando tutte le paure e tutti i problemi. Il maestro giardiniere si unì a lui e insieme gridarono: “Cantate i santi nomi! Cantate i santi nomi!”
Scoprire il Vero Prestigio
Allora finalmente mi accorsi di qualcosa di così essenziale che non capisco come avevo fatto a non accorgermene prima. Il canto entrò dentro di me per provocare la mia completa trasformazione: vidi il Vero Prestigio nel carattere del maestro spirituale. Compresi che esso deriva dal sapere chi siamo: i servitori di Krishna. In questa atmosfera purificata la pianta della bhakti cominciò a crescere molto molto alta. Innalzandosi perforò le coperture dell’universo materiale. Grazie al giardiniere che cantava costantemente Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare/ Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare, le sue foglie si moltiplicarono simili a centinaia di soffici petali di un fiore che sboccia. Essa si espanse senza limiti verso Dio e finalmente si aprì la strada per avvolgersi ai meravigliosi piedi del Signore delle mucche e dei rampicanti del cielo spirituale.
Ero affascinato da come queste tenere, dolci lodi del Signore Supremo avevano trasformato il giardino. Il giardiniere era completamente soddisfatto e la sua mente rimase in una posizione di serenità e felicità. Mi resi conto che non avrei mai dovuto cercare di mantenere la mia vita di Pianta Extra, nemica del giardiniere. Il suo ritrovato amore per il Signore, grazie alla ben riuscita germinazione della bhakti provocò in me una grande emozione spirituale. Cominciai a sentire la gioia del Vero Prestigio, che può essere conosciuto solo da chi comprende la sua propria vera identità spirituale. Seguii il cammino della bhakti fino all’eterna dimora del Signore. Ora conosciuto come Vero Prestigio, sono orgoglioso di essere l’umile servitore del servitore del maestro spirituale e di Krishna.
Karuna Dharini Devi Dasi, discepola di Sua Grazia Virabahu Dasa, serve le Divinità di New Dwaraka (ISKCON di Los Angeles), dove nel 1979 si unì all’ISKCON. Vive con suo marito e sua figlia.
La Pianta Rampicante dell’Amore
Quanto segue è stato detto da Sri Caitanya Mahaprabhu: “Secondo il loro karma, tutti gli esseri vanno errando per l’universo intero. Alcuni sono elevati ai sistemi planetari superiori e altri discendono nei sistemi planetari inferiori. Tra molti milioni di esseri vaganti, uno forse, per la grazia di Krishna, ottiene la grande fortuna di poter entrare a contatto con un maestro spirituale autentico. Per la misericordia di Krishna e del maestro spirituale questa persona riceve il seme della pianta devozionale.
“Quando una persona riceve il seme del servizio devozionale dovrebbe prendersene cura diventando un giardiniere e piantando questo seme nel cuore. Se innaffierà gradualmente il seme col metodo di sravana e kirtana [l’ascolto e il canto], il seme comincerà a germogliare. Situato nel cuore e innaffiato da sravana e kirtana, il rampicante della bhakti cresce sempre più. In questo modo raggiunge il rifugio dell’albero dei desideri dei piedi di loto di Krishna, che è eternamente situato sul pianeta conosciuto come Goloka Vrindavana, nella regione più alta del cielo spirituale. Talvolta, delle erbacce non volute – come la gramigna del desiderio e del piacere materiale, e della liberazione dal mondo materiale – crescono assieme alla pianta del servizio di devozione. La varietà di tali indesiderabili erbacce è illimitata.”
–– Caitanya-caritamrta, Madhya-lila 19.151,152,154,158