Capitolo 13
XIII° CAPITOLO
La natura, il beneficiario e la coscienza
Siamo passati da dodici capitoli della Bhagavad-gita, due terzi della Bhagavad-gita. Nei primi sei capitoli, il Signore ha parlato dell'anima, ci ha fatto conoscere colui che in questo capitolo verrà descritto come il conoscitore del campo (l'anima spirituale). Nei capitoli seguenti cioè dal settimo al dodicesimo, è stata descritta, la natura della relazione che intercorre tra l'anima e l'Anima Suprema. Negli ultimi sei capitoli della Bhagavad-gita, il Signore parlerà di come l'anima entra in contatto con la materia e come può riuscire a districarsi... a uscire dalla materia e ritrovare la sua relazione con Krishna. Questa sera iniziamo col primo degli ultimi sei capitoli, cioè il tredicesimo capitolo. Allora: "La natura, il beneficiario e la coscienza"
Krishna menziona in questo capitolo diverse cose. Il capitolo inizia con delle domande da parte di Arjuna. Arjuna vuole sapere cos'è la prakrti cioè l'energia materiale; chi è il purusa... Purusa significa il goditore o l'essere che è il controllore della natura materiale... sfrutta la natura materiale, ne trae beneficio... purusa. Poi chiederà che cosa è ksetra... Ksetra significa il campo d'azione e ksetrajna colui che utilizza, adopera o conosce il campo d'azione. Arjuna chiederà anche cos'è jnanam o conoscenza e jneyam l'oggetto della conoscenza.
Questi sono i quesiti che Arjuna pone a Krishna all'inizio del capitolo. Krishna risponderà brevemente menzionando anche il Vedanta Sutra e menzionando diversi stadi della realizzazione e diversi stadi di conoscenza. Questi sono i quesiti che Arjuna pone a Krishna all'inizio del capitolo. Krishna risponderà brevemente menzionando anche il Vedanta Sutra e menzionando diversi stadi della realizzazione e diversi stadi di conoscenza. Dò un piccolo sommario. Krishna andra avanti menzionando che cosa è lo ksetra... spiegherà ad Arjuna che cosa è lo ksetra cioè il campo dell'attività; poi gli spiegherà cos'è la conoscenza: poi gli spiegherà che cos'è l'oggetto della conoscenza... qual è l'oggetto della conoscenza o il fine della conoscenza.
Poi continuerà a spiegargli che solo i devoti del Signore possono capire che cosa è il campo d'azione, che cosa è la conoscenza, che cosa è l'oggetto della conoscenza e che relazione intercorre e questo si chiama vijnana che significa realizzazione. Poi gli spiegherà purusa e prakriti cioè l'energia materiale e il dominatore o il controllore o il goditore o gaudente dell'energia materiale e alla fine ksetrajna il conoscitore del campo. Questo è il capitolo è un capitolo un po' tecnico. Leggerò alcuni versi per facilitare la nostra comprensione. Abbiamo detto: all'inizio Krishna spiega brevemente ad Arjuna cos'è il punto principale in questo capitolo cioè cosa è il campo e cosa è il conoscitore del campo, infatti dice:
VERSO 3
ksetrajnam capi mam viddhi
sarva-ksetresu bharata
ksetra - ksetrajnayor jnanam
yat taj jnanam matam mama
Krishna spiega ad Arjuna che c'è un campo d'azione, questo campo d'azione si chiama "corpo", il corpo è come un campo d'azione per l'anima. L'anima conosce il suo campo d'azione, vive nel suo campo d'azione e poi lascia un campo d'azione per entrare in un altro campo d'azione quando cambia corpo. Perciò il corpo è il campo d'azione... ksetra... e l'anima è ksetrajna, colei che conosce il campo d'azione. "Ma nel corpo" dice Krishna "non c'è soltanto un conoscitore" ...non ci siamo soltanto noi nel nostro corpo a conoscere questo campo d'azione... c'è un altro conoscitore del campo d'azione, quello è il Conoscitore Supremo e Krishna dice:
Ksetrajnam capi mam viddhi
"Io sono anche il Conoscitore di tutti i campi d'azione e chi conosce il campo e il suo Conoscitore ha vera conoscenza". Allora, Krishna rispondendo alla domanda di Arjuna, sta dicendo che chi conosce... chi sa che l'anima è diversa dal corpo e vede il corpo come campo d'azione e l'anima come colei che utilizza il campo d'azione e in più conosce che "L'anima e Me" dice Krishna "siamo Uno e similmente differenti" cioè: entrambi conosciamo quel campo d'azione e Io conosco il campo d'azione di ogni essere... chi conosce questo ha vera conoscenza".
Cioè chi capisce la distinzione tra corpo e anima e chi capisce che l'anima è Una... tutt'una e simultaneamente differente dall'anima Suprema, quella persona ha vera conoscenza, secondo Krishna. yat taj jnanam matam mam dice Krishna: "secondo la Mia opinione quella persona ha conoscenza". Allora, tornando al campo d'azione Krishna spiega cos'è questo campo d'azione.
Questo campo d'azione è diverso per tutti. Tutti noi abbiamo un campo d'azione, uno ha un campo d'azione alto, uno basso, uno da uomo, uno da donna, uno da animale, uno da italiano, uno da francese... ci sono diversi campi d'azione, diversi corpi e diverse esperienze si traggono dai diversi campi d'azione.
L'anima è intenta a scrutare questo campo d'azione e pensa che tutta la sua vita, tutta la sua energia debba essere dedicata a scrutare e sfruttare questo campo d'azione... non vede alternativa a questo... però se analizza bene il suo campo d'azione... di cosa è composto il campo d'azione... allora può capire che in effetti non è ,il suo vero interesse conoscere e sfruttare questo campo. Qui Krishna spiega che cos'è... di cosa è fatto il campo d'azione, dice:
VERSI 6 - 7
I cinque grandi elementi, il falso ego, l'intelligenza, il non manifestato, i dieci organi dei sensi, la mente e i cinque oggetti dei sensi sono, in breve, il campo d'azione. Il desiderio e l'avversione, la gioia e il dolore, i sintomi della vita e la convinzione sono il risultato delle interazioni degli elementi che costituiscono il campo d'azione. Cioè la natura materiale produce il campo d'azione. Naturalmente questo campo d'azione è diverso da chi conosce il campo. E' come se noi stessimo facendo un'esperienza... l'esperienza che facciamo è diversa da noi, perché noi siamo coloro che sperimentano... coloro che acquisiscono e ciò che viene acquisito è diverso da noi... no?... l'informazione acquisita è diversa da noi.
Allora noi osserviamo i nostri sensi agire... osserviamo la nostra mente pensare... cioè ci identifichiamo con essi, però se facciamo una analisi attenta vediamo che siamo gli osservatori di tutto questo... che siamo gli utilizzatori, in un certo senso, di tutto questo, ma che queste attività sono differenti da noi in questo senso: il campo è differente da noi. E' chiaro che cos'è il campo d'azione? Lo spiego un attimino meglio. I cinque sensi... tutti conoscono i cinque sensi: l'udito, la vista, il tatto, l'olfatto, il gusto. Poi ci sono i sensi attivi e gli oggetti dei sensi, i sensi attivi sono: la bocca, le gambe, le mani, l'ano e i genitali, questi sono i sensi attivi del corpo. Poi ci sono cinque elementi materiali che sono: terra, fuoco, aria, acqua e etere. Poi ci sono cinque aspetti sottili degli elementi materiali che sono: la forma, il gusto, la sensazione tattile, l'odore e il suono. Poi ci sono: la mente e l'intelligenza e le tre influenze allo stadio non manifestato.
Questi sono tutti elementi materiali. Sono tutti elementi inerti che noi adoperiamo, che noi utilizziamo. Ogni corpo è (formato) composto da questi ventiquattro elementi. Questo è il punto. Naturalmente l'aggregato di questi elementi è temporaneo, rimane per un periodo di tempo e poi si sfalda. Quando si sfalda, si chiama morte. Quando si aggrega, si chiama nascita. Poi Krishna va avanti e spiega "conoscenza" che cosa è la conoscenza. Questo è un verso interessante che dice:
VERSI 8 - 12
L'umiltà, la modestia, la non violenza, la tolleranza, la semplicità, l'atto di avvicinare un maestro spirituale autentico, la purezza, la costanza e il controllo del sé; la rinuncia agli oggetti del piacere dei sensi, la liberazione del falso ego e la percezione che nascita, malattia vecchiaia e morte sono mali da combattere; il distacco dalla moglie, dai figli, dalla casa e da ciò che li riguarda, l'equanimità in ogni situazione, piacevole o dolorosa; la devozione pura e costante verso di Me, la ricerca di luoghi solitari e il distacco dalla folla, il fatto di riconoscere l'importanza della realizzazione spirituale e la ricerca filosofica della Verità Assoluta. Io dichiaro che questa è la conoscenza, e l'ignoranza è tutto ciò che le è contrario.
Prabhupada spiega che alcuni pensano che questi fattori menzionati adesso, siano anch'essi prodotti del campo d'azione, cioè che la umiltà, la modestia, il desiderio di avvicinare un maestro spirituale, la devozione, scaturiscano dalla combinazione degli elementi materiali... Questa è la visione agnostica o atea, per meglio dire, scientifica odierna secondo cui tutti i sentimenti, i desideri, ecc... non sono altro che il frutto dell'azione combinata di cellule neuroniche del cervello e che se uno è buono è perché il cervello funziona in un certo modo e se uno è cattivo gli funziona in un altro modo; l'amore, l'odio, il desiderio, l'identità stessa, il senso di identità, l'umiltà, l'orgoglio... tutto questo viene da una disposizione di scariche elettriche del cervello cioè che tutto si frutto della materia... però queste persone non sanno invece che questo è il vero e autentico metodo di conoscenza e se uno non si sottopone a questo metodo di conoscenza, cioè se non si adegua alle indicazioni date da Krishna non riuscirà ad uscire dal campo dell'influenza materiale; perché sarebbe contraddittorio pensare che il principio dell'identità sorga dalla materia?
E' contraddittorio perché vediamo che ogni elemento materiale di per sé è incosciente, è inconsapevole e non ha senso di autopreservazione mentre l'essere vivente o il principio cosciente che vince nel corpo ha senso di autopreservazione e ha paura di morire o cerca di fare in modo di controllare le leggi della natura per far si che il corpo non si disgreghi o che rimanga il più possibile e comunque ha paura della morte e si rende conto di osservare, di avere, di vedere (con un attimo di analisi introspettiva)... che... gestisce gli elementi materiali per cui ha delle caratteristiche ben diverse dagli elementi materiali ste per cui ha delle caratteristiche ben diverse dagli elementi materiali stessi.
Quel "principio cosciente" che vive nel corpo e gestisce gli elementi materiali... osserva gli elementi materiali mente e intelligenza inclusi... deve essere per forza diverso da questi elementi; infatti per quanto gli scienziati atei dicano, non riescono ad isolare il principio della coscienza nel corpo per cui tutto ciò di cui parlano è fantasticheria. La scienza si basa su esperimentazione scientifica cioè su dimostrazione di una verità replicandola in laboratorio o isolandola e mostrandola nella sua natura, sicuramente la scienza non è riuscita a mostrare la natura della coscienza o la natura dell'individualità, nessuno ha isolato l'umiltà in laboratorio... o il desiderio di avanzamento spirituale... tanto meno ha isolato il principio della coscienza del corpo ecc... allora tutto questo si rivela come una grande messa in scena (quello degli scienziati) parlano di scienza, poi sono gli ultimi a poter dimostrare qualcosa, praticamente. Comunque tra questi elementi che Krishna menziona ce n'è uno che è molto importante:
avyabhiacarini bhaktih
mayi cananya-yogena
bhaktir avyabhicarini
significa: servizio di devozione...bhaktir... avyabhicarini... costante e incontaminato... Prabhupada spiega che questo principio è più importante di tutto... se uno segue, adotta questo principio gli altri hanno senso cioè diventano utili... cioè l'umiltà, la modestia, la non violenza, ecc... ecc... ma se uno non adotta questo principio cioè: non è nello spirito di servizio devozionale a Krishna che cerca di sviluppare le altre qualità, queste altre qualità non hanno utilità cioè diventano utili... cioè l'umiltà, la modestia, la non violenza, ecc... ecc... ma se uno non adotta questo principio cioè: non è nello spirito di servizio devozionale a Krishna che cerca di sviluppare le altre qualità, queste altre qualità non hanno utilità cioè diventano ornamenti di un corpo morto.
Per innalzarsi al livello di avyabhicarini bhaktir c'è un altro elemento, è spiegato qui: è quello di avvicinare un maestro spirituale; questo è l'essenza di questo verso, è l'essenza della conoscenza cioè il principio operativo seguendo il quale uno può sviluppare servizio devozionale e perciò anche gli altri aspetti della conoscenza che Krishna menziona. Krishna ha spiegato cos'è la conoscenza. La conoscenza è servizio devozionale che si ottiene avvicinando un maestro spirituale e coltivando sulla base del servizio devozionale, umiltà, modestia, non violenza, tolleranza, semplicità, ecc... ecc... questo è conoscenza.
Dopo Krishna va a spiegare l'oggetto della conoscenza. Il materialista pensa che l'oggetto della conoscenza sia il campo d'azione... "se io conosco il campo d'azione, quella è la conoscenza di cui ho bisogno"... ma se c'è il "conoscitore" del campo d'azione, allora il vero oggetto della conoscenza è il conoscitore del campo d'azione, cioè mi deve interessare di più chi utilizza questo corpo non conoscere il corpo. Questo è il significato di questo capitolo, cioè la conoscenza più preziosa è la conoscenza di "chi conosce il corpo" perché il campo d'azione è materiale ed è perciò "Jadavidya" o conoscenza di qualcosa di inerte, di qualcosa che non risponde, praticamente, che non ha, in quel senso, valore; ma conoscere "i conoscitori" del corpo è conoscere veramente... e... che relazione "essi" hanno con corpi... e... che relazione hanno reciprocamente. "Conoscitori" perché, come abbiamo detto, sono due, c'è l'anima individuale e c'è l'Anima Suprema. Allora, conoscere l'anima individuale e l'Anima Suprema insieme al corpo, significa avere vera conoscenza, come abbiamo detto all'inizio:
ksetra-ksetrajnayor jnanam
yat taj jnanam matam mama
dice Krishna. Allora qual è la differenza tra questi due conoscitori? Per conoscere bisogna distinguere no?!... Conoscere significa poter distinguere. Alcuni dicono che l'Anima Suprema e l'anima individuale siano "uno", dicono che è solo una questione di coscienza... una volta che l'ente che vive nel corpo... che l'essere che vive nel corpo... una volta che si è liberato dal corpo o dalla identificazione col corpo, allora la sua conoscenza è illimitata cioè... lui, diventa la Coscienza Suprema... lui diventa la Coscienza Suprema, ma questa è una contraddizione.
Perché è una contraddizione? Perché se l'anima che adesso è assorta nel conoscere il campo d'azione fosse all'origine non potrebbe essere condizionata dall'utilizzo e dallo scrutare, non potrebbe rimanere assorta e vincolata da un minuscolo campo d'azione come il corpo, cioè è lo stesso esempio che Prabhupada dà: "il sole non è mai coperto dalle nuvole" il sole splende sempre nel cielo, ma qualcuno sulla terra è coperto dalle nuvole e alla sua visione il sole non c'è, ma il sole c'è e splende nel cielo, se qualcuno prende un aereo e perfora le nubi vede che il sole c'è... ma se è sotto in una posizione molto distante e minuscola, pensa che le nuvole abbiano coperto il sole; un bambino dice che le nuvole hanno coperto il sole o che il mare ha ingoiato il sole... un bambino... ma in effetti il sole non è né coperto dalle nuvole né ingoiato dal mare. Il sole splende perennemente nel cielo così non è possibile che l'Anima Suprema "Onnisciente" "Onnipresente" possa essere coperta da maya o da una conoscenza relativa e limitata... o da desideri relativi e limitati, questo andrebbe contro la Sua natura Onnisciente e Onnipervadente. Allora, è spiegato bene da Krishna
VERSO 14
sarvatah pani-padam tat
sarvato 'ksi-siro-mukham
sarvatah srutimal loke
sarvam avrtya tisthati
Fa un distinguo, Krishna, fra l'anima individuale e l'Anima Suprema. "L'Anima Suprema" dice... sarvatah pani-padam tat... ovunque i Suoi occhi, le Sue gambe, le Sue bocche; in questo modo l'Anima Suprema esiste e apprende tutto. Come abbiamo detto prima, ci sono due conoscitori nel corpo, uno è il Conoscitore Supremo perché conosce ogni corpo e ogni singolo e minuscolo, conoscitore... cioè conosce tutti i corpi e conosce tutte le anime che conoscono i loro corpi individuali. Lui è il Conoscitore Assoluto e Perfetto. L'anima individuale non può paragonarsi a Conoscitore Perfetto all'Anima Suprema, allora jneyam significa capire che esiste l'anima individuale e l'Anima Suprema e conoscerne la differenza.
VERSO 14
"Ovunque sono le Sue mani e le Sue gambe, i Suoi occhi e i Suoi volti, e niente sfugge al Suo udito. Così presente ovunque, è l'Anima Suprema."
Poi c'è una descrizione dell'Anima Suprema, di come l'Anima Suprema sia la fonte dei sensi di tutti, degli occhi, delle bocche, delle gambe di tutti, degli organi che tutti abbiamo e che Lui ne sia privo... privo non significa che non abbia sensi perché altrimenti come potrebbe conoscere; privo significa che non è coperto da sensi materiali, che non ha sensi come i nostri. Ma vedrà il Signore? Sì, il Signore vede! Ma non vede come vedono le anime che sono in contatto con la materia; ascolta ma non ascolta come ascoltano le anime che sono in contatto con la materia.
La natura spirituale dell'anima che è in contatto con la materia, è "coperta" di conseguenza la sua facoltà uditiva diventa materiale, la sua facoltà visiva diventa materiale, i suoi sensi... olfattiva, vede, tocca, gusta in modo materiale ma il Signore essendo sempre libero è privo di queste estensioni materiali per conoscere (non Gli servono) la natura materiale e godere della natura materiale ma ciò non significa che sia privo di sensi. I Suoi sensi sono completamente spirituali. Così c'è tutta la descrizione dell'Anima Suprema di come Lui è luminoso e illumina ogni cosa. Krishna dice: "Così ti ho brevemente descritto il campo d'azione, il corpo. La conoscenza e l'oggetto della conoscenza". Ha descritto il corpo che è composto dei ventiquattro elementi; ha descritto cos'è la conoscenza e l'oggetto della conoscenza e il processo della conoscenza cioè l'avvicinare un maestro spirituale autentico e impegnarsi in avyabhicarini bhakti servizio devozionale incondizionato con il supporto dell'umiltà, della modestia, della non violenza, ecc... e ha spiegato jneyam l'oggetto della conoscenza che sono: l'anima individuale e l'Anima Suprema e le ha distinte.
Adesso Krishna dice che chi conosce bene questi tre aspetti: corpo, conoscenza e jneyam... ksetra, jnanam e jneyam... significa: corpo, il processo di conoscenza e gli oggetti della conoscenza, quella persona quando applica nella pratica questo, quando vive nella pratica tutto questo, sviluppa quello che si chiama vijnana, la realizzazione, diventa un'anima realizzata cioè: l'anima non può realizzare se stessa se non ha perfetta conoscenza del corpo, del processo conoscitivo o della conoscenza e dell'oggetto della conoscenza. Quando ha tutto questo, l'anima può dichiararsi un'anima realizzata, vijnana o nel processo della realizzazione spirituale. Adesso Krishna spiegherà purusa e prakrti. Krishna sta parlando sempre delle stesse cose ma ne sta parlando da diversi punti prospettici, da diversi punti di vista, dice:
VERSO 20
"Sappi che la natura materiale, così come gli esseri individuali, non hanno inizio. I loro mutamenti e le tre influenze della materia sono prodotti dalla natura materiale."
Krishna vuole chiarire che la natura materiale cioè il campo d'azione, il corpo e l'essere individuale sono energie Sue. Entrambe provengono da Lui, poggiamo su di Lui e che una sfrutta l'altra... una utilizza l'altra... e non bisogna confonderle. Dice che la natura materiale è quella che causa tutte le azioni.
Noi crediamo, lo abbiamo già letto in precedenza (capitolo terzo).
VERSO 27
prakrteh kriyamanani
gunaih karmani sarvasah
ahankara - vimudhatma
kartaham iti manyate
Nei capitoli precedenti abbiamo letto, Krishna ha detto che l'anima è soggetta al falso ego, crede di essere il fruitore dell'azione, ma in realtà è la natura materiale che fa tutto, lui è semplicemente lì a dare energia e a osservare tutto questo. Allora, qui conferma, ribadisce che la natura materiale è quella che fa tutto, porta avanti gli svolgimenti corporei e psicologici degli esseri. L'essere che ruolo gioca? L'essere vivente o l'anima è in contatto con il corpo è la causa dei piaceri e delle sofferenze, cioè il corpo non soffre è l'anima che è in contatto con il corpo identificandosi con il corpo soffre e gode o crede di soffrire e di godere. Questo è il rapporto che intercorre tra prakriti e purusa, ma il Supremo Purusa è Krishna, colui che veramente controlla la natura materiale e ne usufruisce... non l'anima individuale, ma il Controllore Supremo. Infatti Krishna dice:
VERSO 22
purusah prakrti - stho hi
bhunkte prakrti - jan gnnan
karanam guna - sango 'sya
sad - asad - yoni - janmasu
L'anima individuale segue nella natura materiale i diversi modi di vita e gode delle tre influenze della natura materiale, questo è causato dal suo contatto con la natura materiale e in questo modo prende i diversi tipi di corpi e soffre in associazione con questi corpi. Allora, in contatto con la natura materiale l'anima, né è coinvolta... ne rimane coinvolta. La natura materiale non è sotto il suo controllo, abbiamo detto, è sotto il Controllo del Signore.
L'anima non fa altro che godere e soffrire in contatto con questa natura materiale... non ha altro "affare" che godere e soffrire in contatto con la natura materiale, ma Krishna ne è il vero Controllore per cui per l'anima l'unica possibilità è sviluppare in relazione alla natura materiale la "disidentificazione con il corpo" cioè conoscere la natura del corpo, affidarsi all'Anima Suprema in questo modo ...questa è l'ultima parte del capitolo in cui si parla di ksetrajna il vero Conoscitore del corpo (del campo d'azione). Se io associandomi con questo corpo non lo posso controllare e non faccio che godere e soffrire spinto da questa associazione con le influenze della natura materiale perché le voglio godere, perché le voglio sfruttare, allora come posso uscirne?
Chi è il vero Controllore? Krishna, abbiamo detto, allora Lui è il vero ksetrajna ed è il vero Conoscitore del campo, io sono come un bambino il cui padre lo porta sulla macchina... lo mette in braccio e gli fa toccare il volante mentre guida... ma che sta guidando veramente è il padre, il bambino crede di guidare ma è il padre a guidare. Allora... ksetrajna... Krishna conclude questo capitolo... Ksetrajna è l'Anima Suprema, il vero Conoscitore e quando un'anima individuale si affida al vero Conoscitore anche lei veramente cosa significa un corpo materiale e non cade nella trappola della natura materiale ma riesce praticando la coscienza di Krishna... particolarmente il canto dell'Hare Krishna Mantra, spiega Srila Prabhupada che in questa era (di Kali) è accessibile e percorribile da tutti... cantare Hare Krishna...
hare krishna - hare krishna - krishna krishna hare hare
hare rama - hare rama - rama rama hare hare>
Riesce a liberarsi dal condizionamento del corpo e a trascendere, sostenuto dall'Anima Suprema, il desiderio di associarsi con le influenze della natura materiale e il desiderio di rimanere perciò condizionato. Infatti qui dice: Upadrastanumanta, upadrasta significa il testimone, invece anumanta è colui che sancisce, colui che dà il permesso, quello è Krishna. Perciò molto in sintesi questo capitolo: Naturalmente non è facile arrendersi completamente all'Anima Suprema e poi uno potrebbe chiedere: che cosa significa questo? Come avviene questa resa? Cosa accade? Accade che... abbiamo già detto, comunque, ripeto brevemente... accade che uno trascende i limiti del condizionamento perché è sostenuto dall'Anima Suprema.
Cosa significa? Che acquisisce la visione che l'Anima Suprema ha della natura materiale e del corpo materiale. Questo è l'essenza del capitolo. A cosa tende questo capitolo della Bhagavad-Gita? Cosa vuole insegnare "la natura, il beneficiario e la coscienza"? Vuole insegnare che se noi ci associamo con Krishna, con Visnu, con il Paramatma... Upadrastanumanta... Colui che vede tutto, che è il Conoscitore di tutti i campi, che è perfettamente obbiettivo e discriminante nella Sua relazione con l'energia materiale... se noi ci associamo con Lui e ci arrendiamo a Lui la nostra visione diventa perfettamente obbiettiva e discriminante.
Tutti i problemi sorgono dal fatto che ci identifichiamo, in un modo o in un altro, in una percentuale o in un altra con questo corpo e che confidiamo ksetra con ksetrajna... il campo d'azione con il Conoscitore del campo d'azione. La nostra conoscenza non è perfetta e... l'oggetto della nostra conoscenza non è neanche chiaro in questo senso. Allora cosa accade? Accade che quando uno è in contatto con l'Anima Suprema, vede l'Anima Suprema ovunque perché l'Anima Suprema vede Se stessa ovunque perfettamente e vede ogni altra anima... e vede la posizione di ogni corpo... in questo modo uno non è più limitato dalle "differenziazioni" materiali.
L'attrazione che viene per l'anima condizionata, viene perché fa molte differenze da un punto di vista materiale... fa scelte perciò apprezzate e disprezza sulla base della differenziazione... sulla base del riconoscimento di una varietà materiale che appunto in alcuni casi è piacevole e in altri è spiacevole... ma l'Anima Suprema sicuramente non ha problemi, vive in un corpo di un verme e vive nel corpo di un elefante come vive nel corpo di un umano... li conosce tutti perfettamente... non ha predilizioni per un corpo piuttosto che un altro perché sa che i campi d'azione sono differenti dal conoscitore (dall'anima). Allora essere in sintonia con l'Anima Suprema significa acquisire questa visione col vero ksetrajna. Infatti dice:
VERSO 31
"Quando l'uomo intelligente smette di vedere i termini di identità multiple, dovute a corpi differenti, raggiunge la visione del Brahman. Allora, ovunque, egli vede solo l'anima spirituale."
Conclude dicendo:
VERSO 35
"Colui che vede alla luce della conoscenza la differenza tra il corpo e il proprietario del corpo, e conosce anche la via per liberarsi dal dominio della natura materiale, raggiunge lo scopo supremo."Bisogna saper distinguere" dice Srila Prabhupada "il corpo, il proprietario del corpo e l'Anima Suprema. Questo è l'insegnamento essenziale del tredicesimo capitolo". Il corpo, il proprietario del corpo è Anima Suprema.
Hare Krishna!