Le glorie di Sukatal
Le Glorie di Sukatal
di Bhakti Vikasa Swami
Il luogo dove Sukadeva Gosvami enunciò lo Srimad-Bhagavatam riporta alla nostra mente il contributo di Sri Caitanya Mahaprabhu alla nostra comprensione di questa grande opera.
Siamo venuti a Sukatal per ricordare e glorificare Sukadeva Gosvami, Maharaja Pariksit e lo Srimad-Bhagavatam. Possiamo apprezzare Sukatal nella misura in cui abbiamo studiato e sviluppato apprezzamento per lo Srimad-Bhagavatam. Suta Gosvami inizia la narrazione del Bhagavatam (1.2.2-3) per i saggi di Naimisharanya glorificando il suo maestro spirituale, Srila Sukadeva Gosvami, che aveva narrato qui lo Srimad-Bhagavatam a Pariksit Maharaja in presenza di grandi saggi. Sukadeva Gosvami, considerato il guru di tutti i presenti, rivelò il messaggio del Bhagavatam — il supplemento più confidenziale del Vedanta-sutra, considerato la crema della conoscenza vedica. Dopo aver assimilato questa conoscenza, Sukadeva parlò spinto da una grande compassione per i materialisti. Srila Vyasadeva definì lo Srimad-Bhagavatam il frutto maturo dell’albero della conoscenza vedica, un frutto che diventò ancora più maturo quando fu toccato dalle labbra (fu parlato) da Sukadeva Gosvami.
Sukadeva venne a narrare il Bhagavatam a Sukatal perché Maharaja Pariksit, che era l’imperatore del mondo, fu maledetto a morire in sette giorni per il morso dell’uccello-serpente Taksaka. Pariksit fu maledetto dal brahmana bambino Sringi, che si sentì offeso quando Pariksit mise un serpente morto, come una ghirlanda, al collo di suo padre Samika Muni. (Poiché questo comportamento di Pariksit è inconcepibile per un devoto, i nostri acarya hanno commentato che il Signore ha organizzato questa azione di Pariksit, in modo che si arrivasse alla recitazione del Bhagavatam da parte di Sukadeva). Benché Maharaja Pariksit avesse abbastanza potere per neutralizzare la maledizione del brahmana bambino, egli la accettò come misericordia del Signore per distaccarsi dalla sua casa, da sua moglie e dal regno, e concentrarsi sul vero interesse della vita: Krishna. La reazione di Maharaja Pariksit alla maledizione mostra che egli è un puro devoto del Signore.
Pariksit Maharaja si recò sulla riva del Gange per digiunare fino al momento della morte. Sentendo questa notizia, molti grandi saggi viaggiarono fin lì da ogni parte dell’universo. Maharaja Pariksit chiese ai saggi: “Qual è lo scopo della vita, il puro dovere di ciascuno in ogni circostanza e specialmente alla fine della propria vita?” Alcuni saggi consigliarono a Maharaja Pariksit di compiere sacrifici, di praticare lo yoga e di donare in carità. Egli però mostrò di essere più avanzato spiritualmente di questi saggi quando espresse il suo desiderio: “Prego che se dovrò di nuovo prendere nascita nel mondo materiale, io possa avere un attaccamento totale all’illimitato Sri Krishna, all’associazione con i Suoi devoti e alle relazioni amichevoli con tutti gli esseri viventi.”
La Guida Riconosciuta dai Saggi
Allora il sedicenne Sukadeva Gosvami apparve sulla scena. Il potente figlio di Vyasadeva viaggiava per il mondo distaccato e soddisfatto in se stesso. Non mostrava segni di appartenenza a nessun ordine o condizione sociale. Era nudo (digambaram: “vestito dalle quattro direzioni”). Era bello, con un colore della carnagione simile a quello di Sri Krishna. Alla vista di queste caratteristiche del suo corpo, i grandi saggi presenti lo riconobbero come una grande personalità e lo salutarono alzandosi in piedi. Maharaja Pariksit chinò la testa nel ricevere il suo ospite principale, Sukadeva Gosvami. I santi saggi e gli esseri celesti circondarono Maharaja Pariksit come le stelle e gli altri pianeti celesti circondano la luna. Nell’arrivo di Sukadeva egli vide un intervento di Krishna e perciò fece a Sukadeva le stesse domande che aveva rivolto ai saggi. Sukadeva rispose esponendo i dieci argomenti dello Srimad-Bhagavatam: la creazione dell’universo, la creazione secondaria, i sistemi planetari, la protezione del Signore, la forza della creazione, il succedersi dei Manu, la scienza di Dio, il ritorno da Dio, la liberazione e il più grande beneficio o asraya. Asraya significa rifugio.
Il tema più elevato dello Srimad-Bhagavatam è krishna-prema, l’amore per Krishna. Krishna è visaya-vigraha o il soggetto che Lo rende oggetto di prema. L’asraya-vigraha è Srimati Radharani, il rifugio di prema – e quindi il soggetto del Bhagavatam. Nel Gopala Campu Srila Jiva Gosvami scrive che a Goloka Vrindavana, la dimora di Krishna nel mondo spirituale, la forma originale di Sukadeva Gosvami è quella di uno dei pappagallini di Srimati Radharani. Sukadeva è venuto a Sukatal per esporre il Bhagavatam che descrive Krishna, ma non ha descritto Radha. Una ragione di questo è che egli è un pappagallo di Radharani e a Lei piace sentir parlare di Krishna. Un’altra ragione è che per compiacere Radha, Sukadeva desiderava impegnare le anime (le jiva) presenti sulla terra nell’ascolto di ciò che riguarda Krishna. Tutte le jiva sono servitrici eterne del Signore. Una jiva che raggiunge la posizione più elevata come servitrice di Krishna passa sotto la protezione di Radha, perché Ella conosce il modo migliore di servire Krishna. Il Suo nome in realtà significa “la migliore servitrice del Signore”. Poiché Ella serve Krishna nel modo migliore, il nostro modo di servire Krishna al meglio è quello di assisterLa nel Suo servizio a Lui.
La venuta di Sukadeva Gosvami alla presenza di Maharaja Pariksit costituisce uno dei momenti più importanti nella storia dell’universo, perché devoti e filosofi si riunirono per discutere di Krishna. Ai giorni nostri “storia” significa attività materiali del passato, ma la vera storia si trova nello Srimad-Bhagavatam, noto anche come Bhagavata Purana. Per questa ragione un articolo che racconta la visita di Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura a Sukatal (il 23 dicembre del 1930) portava il titolo di Paramarathik Bhugol o Itihas – “Geografia e Storia Spirituali”.
Il Veda Più Antico
Sukatal merita sempre il ricordo e l’offerta di omaggi, perché lì Sukadeva Gosvami ha esposto il Bhagavatam a Maharaja Pariksit. Sebbene il Bhagavatam sia classificato come un Purana, esso è l’essenza di tutti i Veda. Alcune persone credono che i quattro Veda – Rg, Sama, Yajur e Atharva – costituiscano le parti più antiche della letteratura vedica. Ma all’inizio della creazione Sri Krishna espose il catur-sloki (“quattro-versi”) Bhagavatam a Brahma e questo fa dello Srimad-Bhagavatam il testo più antico. Da allora attraverso i tempi esso è stato esposto in varie forme. Nella sua forma attuale il Bhagavatam riunisce racconti diversi che mostrano la supremazia di Sri Krishna. Dopo aver compilato e riesaminato lo Srimad-Bhagavatam, Srila Vyasadeva lo insegnò a suo figlio, Sri Sukadeva Gosvami, nonostante che egli fosse già autorealizzato. Vyasadeva sapeva che le qualità trascendentali del Signore possono attrarre chiunque, perfino le persone libere dal condizionamento materiale. Queste persone liberate sviluppano il desiderio di rendere un puro servizio devozionale, bhakti, alla Persona di Dio.
Questo conferma che lo Srimad-Bhagavatam, i cui argomenti sono Krishna e la bhakti, è trascendentale e si colloca al di là della natura materiale. Sukadeva Gosvami iniziò lodando le domande poste da Maharaja Pariksit – e non trattando gli intimi rasa-lila di Radha e Krishna – perché le risposte alle domande di Pariksit mettono in evidenza l’argomento principale dell’ascolto, approvato da tutti i trascendentalisti. Questa conoscenza non interessa le persone grossolanamente materialiste che trascorrono il prezioso tempo della loro vita solo dormendo, facendo sesso e guadagnando denaro per mantenere la propria famiglia. L’insegnamento di Sukadeva secondo cui una persona, indipendentemente dal percorso che fa, deve ascoltare, parlare, glorificare e ricordare la Persona di Dio è diretto solo alle persone che desiderano liberarsi da tutte le sofferenze. Questi insegnamenti costituiscono il nostro dovere più elevato.
Sorprendentemente, molti saggi dell’assemblea, non essendo in grado di rispondere correttamente alle domande di Pariksit, chiesero a Sukadeva Gosvami di farlo. Perché? Perché il fatto di essere trascendentalisti non basta. Sukadeva Gosvami stesso costituiva l’esempio di questa affermazione. Vyasadeva sapeva che fra gli insegnamenti del Bhagavatam egli aveva qualcosa da offrire che il suo figlio autorealizzato era in grado di apprezzare. Perciò, quando Sukadeva lasciò la casa, Vyasadeva fece in modo che i suoi discepoli cantassero il Bhagavatam lungo il sentiero su cui Sukadeva stava camminando. Quando Sukadeva sentì il Bhagavatam ne fu attratto. Poiché non poteva essere attratto da niente che fosse materiale, egli poté comprendere che si trattava di un’attrazione spirituale.
Il Purana Senza Macchia
Lo Srimad-Bhagavatam è glorificato come il Purana senza macchia perché non incoraggia dharma, artha, kama e moksa: religiosità, sviluppo economico, gratificazione dei sensi e liberazione senza bhakti, tutti permeati di materialità. In generale, questi sono valori considerati desiderabili dalle persone civili, ma il Bhagavatam ci dice che qualunque scrittura od opera letteraria che non definisca chiaramente Krishna come Dio la Persona Suprema è da definirsi spazzatura, “un posto di pellegrinaggio per corvi”. Poiché lo Srimad-Bhagavatam conduce una persona a Krishna – la più elevata conclusione della letteratura vedica – esso è caro ai vaisnava che ricercano l’essenza delle cose (sara-bhritham). Lo Srimad-Bhagavatam dà una conoscenza molto apprezzata dai paramahamsa o trascendentalisti. I suoi insegnamenti costituiscono la perfezione della rinuncia, dell’austerità e del distacco. Perciò si dovrebbe ascoltare lo Srimad-Bhagavatam da un rappresentante di Sukadeva Gosvami. Dovremmo studiarlo con grande cura per essere benedetti a tornare a casa da Dio.
Sri Caitanya Rivela l’Essenza del Bhagavatam.
Come ho ricordato precedentemente, la visita di Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura a Sukatal è descritta nell’articolo 'Geografia e storia spirituali'. L’autore, Sri Sundarananda Vidyavinoda, lo cita per dire che sebbene un grande acarya possa trasmettere gli insegnamenti di Sukadeva Gosvami, è Caitanya Mahaprabhu che ha rivelato la vera essenza del Bhagavatam – ujjvala-rasa, “il meraviglioso rasa”, cioè le intime relazioni di Krishna con i Suoi devoti. Il Bhagavatam offre la più elevata esposizione filosofica della Verità Assoluta, iniziando con i quattro versi seme e proseguendo fino alle gopi che sono incantate da Krishna, ornato con una piuma di pavone nei capelli che ha l’aspetto di un attore sul palcoscenico, che va al pascolo con i pastorelli, riempie i fori del Suo flauto con suoni trascendentali e via dicendo.
Caitanya Mahaprabhu ha dato l’essenza ultima del Bhagavatam: le glorie di Srimati Radharani. Per i lettori del Bhagavatam che non conoscono veramente il libro, Radha non appare. La regina Kunti dice che Krishna non Si rivela agli sciocchi e alle persone prive d’intelligenza. Caitanya Mahaprabhu è venuto per offrire radha-mahima, le glorie di Srimati Radharani, la dolcezza delle dolci ragazze di Vrindavana ed entrare nella loro Vraja. Questa è la viraha-bhava di Caitanya Mahaprabhu, il Suo sentimento di servizio in separazione. I Suoi intimi associati Rupa Gosvami e Svarupa Damodara Gosvami compresero il Suo sentimento, e Rupa Gosvami lo ha rivelato agli altri. Noi siamo conosciuti come Rupanuga vaisnava, seguaci di Rupa Gosvami. Egli ha rivelato che Caitanya Mahaprabhu è Krishna nel radha-bhava, il sentimento di Radha: Egli è Krishna che brama Krishna.
Un Luogo Adatto al Kirtana
Il nome Sukatal si riferisce ad una zona elevata dove Sukadeva Gosvami espose il Bhagavatam. Tal significa collina. Un albero baniano contrassegna questo luogo. Durante il mese di Kartika qui si svolge un grande festival. Quando Srila Baktisiddhanta Sarasvati Thakura vi giunse non c’era praticamente niente a causa delle ripetute inondazioni del Gange. Gli abitanti avevano abbandonato questa zona. Sundarananda Vidyavinoda nel suo articolo ha scritto che Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura vi si era recato perché a Sukatal mancava un oratore adatto come Sukadeva. Egli voleva anche cercare il luogo dove si trovava Sukatal ed eseguirvi un kirtana come raccomandato da Sukadeva Gosvami nell’ultimo verso del Bhagavatam.
Bhakti Vikasa Swami, nato in Inghilterra, è un sannyasi, un guru e uno scrittore. Egli trascorre molto tempo in India, dove insegna la coscienza di Krsna.