Avvicinare un maestro spirituale
Avvicinare un maestro spirituale
Avvicinare un'anima realizzata, un Maestro Spirituale, è di fondamentale importanza poiché
egli è il mediatore tra il mondo della materia e quello dello Spirito
Conferenza tenuta a New York il 4 agosto 1966 da Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada - Fondatore e Acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna, il giorno del Suo Vyasapuja nel 1973 al Bhaktivedanta Manor in Inghilterra
tad viddhi pranipatena
pariprasnena sevaya
upadeksyanti te jnanam
jnaninas tattva darsinam
Cerca di conoscere la verità avvicinando un maestro spirituale, ponigli delle domande con sottomissione e servilo. L'anima realizzata può rivelarti la conoscenza perché ha visto la verità (Bhagavadgita 4.34).
Krishna ci consiglia: "Se vuoi sapere qualcosa sulla scienza trascendentale, avvicina qualcuno che la conosce." Pranipata significa 'arrendersi'. Devi scegliere una persona alla quale tu ti possa arrendere. A nessuno piace arrendersi. Siamo inorgogliti da ciò che sappiamo e ci chiediamo chi possa essere in grado di darci la conoscenza. Inoltre viene fatta molta falsa propaganda sul fatto che per la realizzazione spirituale non ci sia bisogno di un maestro spirituale, ma i testi vedici la Bhagavad-gita, lo Srimad-Bhagavatam, le Upanisad sostengono che un maestro spirituale è necessario. Le Upanisad, per esempio, affermano tad vijnanartham sa gurum evabhigacchet: "Se vuoi apprendere gli argomenti trascendentali, devi avvicinare un maestro spirituale". Il primo requisito è quello di essere desiderosi di imparare questo genere di argomenti di natura trascendentale. Supponiamo che io voglia imparare la musica: dovrò trovare un musicista. Senza associarmi con un musicista, non è possibile imparare questa arte. E questo discorso vale per qualsiasi arte. Se vuoi diventare un ingegnere, devi frequentare un corso di ingegneria o di tecnologia all'Università. Non è possibile diventare un medico limitandosi a comprare libri al mercato e leggendoli a casa. Non è possibile. Bisogna iscriversi alla facoltà di medicina e sottoporsi a un tirocinio, ad esami pratici e a molte altre procedure. Similmente, come Krishna afferma, per imparare la Bhagavad-gita o qualsiasi argomento trascendentale bisogna rivolgersi ad una persona alla quale potersi arrendere. Ciò significa che è necessario effettuare una verifica: "Qual è la persona giusta che possa darmi istruzioni sulla Bhagavad-gita o su qualsiasi testo vedico?" La vostra ricerca non deve essere superficiale. Dovrete cercare molto seriamente una persona che veramente conosca l'argomento. Altrimenti perché arrendersi? Si dovrà quindi trovare una persona a cui abbandonarsi volontariamente; senza trovare quella persona la missione non sarà compiuta. All'inizio della Bhagavad-gita, Arjuna si rivolgeva a Krishna come ad un amico, ma appena Arjuna ebbe compreso che il loro modo amichevole di parlare non avrebbe portato a una soluzione si abbandonò a Krishna. Sisyas te'haà sadhi mam tvam prapannam "Diventerò un discepolo arreso a Te. Ti prego di istruirmi su ciò che è il mio dovere." Questo è il metodo.
Domande Intelligenti
In questo verso Sri Krishna consiglia: "Se vuoi imparare la Bhagavad-gita, devi cercare una persona alla quale abbandonarti." Tuttavia non dovresti arrenderti ciecamente. Dovresti essere in grado di porre domande: pariprasna. Il secondo requisito è pariprasna, 'porre domande'. Senza porre domande non è possibile avanzare nella conoscenza. Uno studente che a scuola pone domande all'insegnante è intelligente. Anche un bambino che chiede: "Papà, che cos'è questo? Che cos'è?" dimostra intelligenza. Quindi porre domande è necessario, non è sufficiente abbandonarsi. "Oh, ho trovato un maestro spirituale molto bravo. Va bene. Mi sono abbandonato. Ora ho sospeso tutte le mie responsabilità." No. Potrai avere un maestro spirituale molto bravo, ma se non hai la capacità di fare domande, allora non potrai progredire. Bisogna porre domande. Come fare domande? Non si deve usare un tono di sfida. Non certo dicendo: "Ora vedrò che genere di maestro è questo. Ora lo sfiderò facendogli domande non rilevanti e dicendo sciocchezze a destra e a manca." Questo modo di fare domande non sarà d'aiuto. Pariprasna significa 'fare domande focalizzate'. Inoltre queste domande dovrebbero essere accompagnate dal servizio. Seva significa 'servizio' Non bisogna pensare: "Ho chiesto tante cose a quella persona senza offrire alcuna somma di denaro o un servizio, quindi ho guadagnato." No. Senza servizio la tua domanda sarà inutile. I tre requisiti per avvicinare un maestro spirituale sono quindi: pranipata (l'arresa), pariprasna (il porre domande) e seva (il servizio).
Nessun diamante da un droghiere
Pranipata significa che si deve almeno essere qualificati per trovare una persona veramente in grado di fornirti istruzioni reali. Devi avere quel requisito, e questo dipende da te. Supponiamo che tu debba acquistare dell'oro o dei gioielli. Se non sai dove andare ad acquistarli, o se vai dal droghiere per comprare un gioiello allora sarai imbrogliato. Se vai dal droghiere e chiedi: "Mi può dare un diamante?" il negoziante capirà "Ecco qui uno sciocco, diamogli qualcos'altro." "Ecco, questo è un diamante." "Oh, quanto costa?" Il droghiere potrà chiedere qualsiasi prezzo. E quando tornerai a casa i tuoi parenti ti chiederanno: "Cos'hai portato?" "E' un diamante, l'ho comprato in drogheria." Questo sistema di trovare un maestro spirituale non funziona. Dovrai acuire la tua intelligenza perché senza essere intelligenti non è possibile fare alcun avanzamento spirituale. Il Vedanta-sutra afferma athato brahma-jijnasa. Brahma-jijnasa significa 'fare domande sull'argomento supremo, il Brahman'. Informarsi su questi argomenti richiede una qualifica: atha. Atha indica che coloro che sono diventati esperti per aver vissuto una vita miserabile nel mondo materiale possono fare domande sulla Verità Assoluta, sulla vita spirituale.
In modo analogo, lo Srimad-Bhagavatam afferma: tasmad gurum prapadyeta jijnasuh, sreya uttamam. Uttamam significa udgatatamam 'trascendentale'. Tama significa 'tenebre'. Ogni cosa nel mondo materiale si trova nelle tenebre perché questo mondo materiale è oscuro. Voi sapete che l'intero universo è scuro e perciò c'è bisogno della luce del sole, della luna e dell'elettricità. Uttamam si riferisce a ciò che è situato al di là di questo buio, cioè gli argomenti di natura trascendentale e spirituale. Nel mondo spirituale non c'è oscurità. Solo chi vuole fare domande sul mondo spirituale deve trovare un maestro spirituale. Altrimenti che bisogno c'è di un maestro spirituale? Per un miglioramento materiale non è necessario un maestro spirituale, è sufficiente lavorare proprio come altri stanno già facendo. E' prescritto. Se invece sei interessato all'argomento del Brahman, l'argomento trascendentale, hai bisogno di un maestro spirituale. E' chiaramente affermato: tasmad gurum prapadyeta: "Perciò bisogna abbandonarsi a un maestro spirituale." tasmat significa 'perciò'.
Facile con la bhakti.
In ogni testo vedico troverete la stessa istruzione della Bhagavadgita:
tad viddhi pranipatena
pariprasnena sevaya
upadeksyanti te jnanam
jnaninas tattvadarsinam
Jnaninah deriva da jnani che significa 'una persona in perfetta conoscenza'. Chi è in perfetta conoscenza ha una visione perfetta, una visione reale, non teorica, degli argomenti spirituali. Tattva significa 'la Verità Assoluta'. Troverete nella Bhagavadgita che Krishna è il tattva supremo, la Verità Assoluta. Krishna afferma manusyanam sahasrenu kascid yatati siddhaye: "Tra migliaia e migliaia di persone' pochi cercheranno di ottenere la salvezza spirituale." Non ci si aspetta che tutti desiderino la liberazione spirituale. Questo desiderio richiede molti, molti anni di qualifica. Poi Sri Krishna dice yatatam api siddhanam kascin mam vetti tattvatah: "Tra molti spiritualisti perfetti, solo alcuni Mi conosceranno veramente." Prima di tutto, fra migliaia e migliaia di persone solo alcune vogliono raggiungere la perfezione della vita spirituale. Poi tra coloro che hanno ottenuto tale perfezione, uno o due soltanto potranno comprendere Krishna. L'argomento di Krishna non è semplice. E' molto difficile. Tuttavia è possibile comprenderlo abbastanza facilmente se si segue il metodo indicato nella Bhagavad-gita:
bhaktya mam abhijanati
yavan yas casmi tattvatah
tato mam tattvato jnatva
visate tadanantaram
Se accettate la bhakti, il servizio devozionale, potrete comprendere molto facilmente il difficile argomento che riguarda Krishna. bhaktya mam abhijanati. Abhijanati significa che puoi comprendere perfettamente. yavan yas casmi tattvatah. Tattvatah significa che puoi comprendere la Verità Assoluta così com'è. E tato mam tattvato jnatva: dopo aver compreso perfettamente la scienza di Krishna, ottieni i requisiti per entrare nel regno spirituale. Sri Krishna dice che dopo molte, molte nascite, quando si è perfettamente situati nella conoscenza, bisogna arrendersi a Lui. "Perché allora non arrenderci immediatamente? Perché aspettare molte e molte nascite?" questa è una domanda molto intelligente. Se arrendersi a Lui è il massimo della perfezione, allora perché non accettare la perfezione immediatamente? Ma la gente è dubbiosa. Qualcuno mi ha chiesto: "Quanto tempo ci vuole per essere perfetti in coscienza di Krishna"? Ho risposto che la coscienza di Krishna si può ottenere in un secondo oppure può non essere raggiunta nemmeno dopo migliaia di nascite e morti. Ma, se si comprende il principio che dopo aver raggiunto la piena conoscenza è necessario abbandonarsi a Krishna, se si vuole diventare un mahatma, una grande anima, allora perché non arrendersi a Krishna immediatamente? La maggior parte di noi non è preparata ad accettare immediatamente la supremazia assoluta di Krishna e mantiene molti dubbi a questo proposito. Perciò, per scacciare tutti i dubbi, sono presenti gli sastra, ossia i testi sacri, specialmente la Bhagava-dgita e lo Srimad-Bhagavatam. Se studiamo attentamente questi due libri, allora potremo capire la scienza di Krishna molto bene e il nostro progresso nella coscienza di Krishna sarà assicurato.
Grazie molte.