Capitolo 07
VII° CAPITOLO
La conoscenza dell'assoluto
Siamo al settimo capitolo della Bhagavad-Gita, abbiamo perciò già trattato i primi sei capitoli. Nei primi sei capitoli il Signore ha trattato dell'anima e del modo in cui un essere vivente può riconoscersi come anima spirituale attraverso diversi metodi di yoga, come può ricondurre se stesso alla sua natura originale. Adesso, nei nuovi capitoli, il Signore approfondirà cos'è la natura spirituale, la Sua stessa natura e la relazione che Lo unisce all'anima, cioè entriamo nella seconda fase della Bhagavad-Gita. In questo capitolo, il Signore inizia dando ad Arjuna conoscenza di Se stesso e gli dice che conoscendo Lui tutto sarà conosciuto, cioè Arjuna potrà conoscere tutto. Gli dice anche che poche persone si dedicano veramente alla ricerca spirituale. "Raro è colui che riesce ad arrivare a Me" dice Krishna. Poi spiega ad Arjuna che esistono diversi elementi materiali in questo mondo, che l'anima è l'elemento fondamentale di questo mondo e che sia gli elimenti materiali che l'anima, hanno una relazione con lui. Lui è l'origine di entrambi, Lui è il sostegno di tutto. Krishna continua a spiegare, ad Arjuna, che per la maggior parte delle persone l'influenza della natura materiale condiziona l'anima, hanno una relazione con Lui. Lui è l'origine di entrambi, Lui è il sostegno di tutto.
Krishna continua a spiegare, ad Arjuna, che per la maggior parte delle persone l'influenza della natura materiale condiziona l'anima. Questo mondo è composto da elementi materiali e dalle anime, tutti sono in relazione a Lui, però le anime sono sottoposte al dominio di questa natura materiale, sono illuse da questa natura materiale e poiché sono illuse, fanno fatica ad uscirne, molta fatica; infatti ci sono, dice Krishna ad Arjuna, quattro tipi di persone che non si arrendono a Lui e quattro tipi di persone che invece si arrendono a Lui. Quattro tipi di non devoti e quattro tipi di devoti. E alla fine, spiega che, tra coloro che si avvicinano a Lui, è il devoto ad essere il più glorioso e come riesce ad arrivare a quel punto di gloria, a quel traguardo glorioso, Krishna spiega ad Arjuna. Sto dando un riassunto del capitolo. Dopo spiega che la maggior parte della gente, proprio perché non arriva a questo traguardo, si dedica al culto di altre personalità, di esseri celesti o si dedica alla meditazione su qualcosa di impersonale, ma la loro posizione è molto precaria. Poi, alla fine, Krishna spiega, che il puro devoto del Signore è la persona che conosce Krishna e questo lo pone in una posizione completamente diversa da quella degli altri. Lui spiega cosa sperimenta una persona che è arrivata a conoscerLo. Questo è il settimo capitolo della Bhagavad-Gita, che si chiama "Conoscenza dell'Assoluto", Assoluto cioè è praticamente "Conoscenza di Krishna". Questa è stato un breve riassunto iniziale. Allora, tornando a noi, abbiamo detto Krishna all'inizio dice ad Arjuna: "Ti spiegherò questa conoscenza che praticamente ti darà modo di conoscere tutto, conoscenza di Me". Esordisce il Signore dicendo:
VERSO 1
sri bhagavan uvaca
mayy asakta-manah partha
yogam yunjan mad-asrayah
asamsayam samagram mam
yatha jnasyasi rac chrnu
Questo significa, mayy asakta-manah partha, se la tua mente è completamente attaccata a Me, tu potrai conoscerMi senza dubbio, cioè praticando lo yoga con la mente completamente concentrata su di Me, tu potrai conoscerMi al di là di ogni dubbio, dice Krishna. Sta dando il sistema, il modo, il metodo per arrivare a conoscerLo e gli dice: "Ti darò ora conoscenza del mondo fenomenico, del fenomeno e del nuomeno, cioè della causa e dell'effetto, ti darò conoscenza perfetta. Quando avrai avuto questa conoscenza, non ci sarà più nulla altro che dovrai conoscere". Praticamente Krishna sta dicendo che "Se tu conosci Me, null'altro hai da conoscere", Krishna è l'origine di ogni cosa.
B.S. 5.1
isvarah paramah krsnah sac-cid-ananda-vigrahah
anadir adir govindah sarva-karana-karanam
E' la causa di tutte le cause. Quando uno arriva a conoscere la causa di tutte le cause, ogni altra cosa è conosciuta perché la conoscenza delle cause secondarie o degli effetti, è consecutiva, consequenziale alla conoscenza della "causa prima". Uno non può conoscere le cose nel loro vero aspetto se non conosce la causa, è come se qualcuno dicesse di conoscerti ma non sa chi sono i tuoi genitori, non sa chi è la tua famiglia, non conosce il luogo dal quale provieni, non conosce nulla della tua provenienza, non ti può conoscere veramente bene! Allora, quando si conosce l'origine ultima di ogni cosa allora anche le cose che si conoscono in modo perfetto, altrimenti la conoscenza è errata, erronea, per questo Krishna dice: "Io sono l'origine di ogni cosa e ti sto dando conoscenza perfetta". Però, come abbiamo già menzionato, dice:
VERSO 3
manusyanam sahasresu
kascid yatati siddhaye
yatatam api siddhanam
kascin mam vetti tattvatah
"Tra migliaia e migliaia di uomini solo una persona arriva alla perfezione" cioè, Krishna intende dire che tra migliaia di uomini che vivono in questo mondo, che lavorano, che si danno da fare, poche sono interessate alla realizzazione spirituale e anche tra coloro che sono interessate alla realizzazione spirituale, chi la prende seriamente? E' abbastanza rara una persona del genere! E inoltre dice: "Anche tra coloro che la prendono seriamente, la realizzazione spirituale, e arrivano a capire di essere diversi dalla materia, di essere esseri spirituali e non materia, anche tra queste persone, è raro chi conosce Me". Cioè, anche se uno arriva a capire, io sono un essere spirituale, non ho niente a che fare con questo corpo, il corpo muore, i corpi degli altri muoiono, il pianeta muore, morirà in futuro, l'universo morirà, la mia posizione è diversa, differente, sono di natura superiore, tra queste persone che sono arrivate a questa realizzazione, chi conosce Krishna è molto raro, cioè la conoscenza di Krishna è molto confidenziale, Krishna non si rivela facilmente, non si rivela facilmente, lo spiegherà in un'altra parte del capitolo, non voglio anticipare, ma dirà perché ad alcuni si rivela e ad altri no. Allora, Krishna ha introdotto ad Arjuna la conoscenza dell'Assoluto, "ti darò una conoscenza ottenendo la quale non avrai più null'altro da conoscere. Se la tua mente è concentrata in Me, se pratichi lo yoga per raggiungerMi, ti darò questa conoscenza perfetta, però poche persone si dedicano all'ottenimento di questa conoscenza, al conseguimento di questa conoscenza". Comincia a dargliela dagli elementi fenomenici, dice:
VERSO 4
bhumir apo 'nalo vayuh
kham mano buddhir eva ca
ahankara itiyam me
bhinna prakrtir astadha
Sappi che questo mondo è composto da otto elementi, bhumir apo 'nalo vayuh kham, allora dice:" dalla terra, dall'acqua, dal fuoco, dall'aria e dall'etere, bhumir apo 'nalo vayuh kham, kham è etere, è spazio. Questi sono gli elementi che compongono questo mondo materiale. I cinque elementi grossolani, Krishna dice, in più ce ne sono altri tre sottili, mano buddhir ahankara, sono altri tre elementi che sono sottili, si chiamano: mente, intelligenza, falso ego. Questi otto elementi costituiscono il mondo materiale, ahankara itiyam me bhinna prakrtir astadha, Io li chiamo la Mia energia inferiore, prakrtir, dice il Signore. Tutto ciò che noi vediamo in questo mondo è costituito da questi elementi. Questi elementi poggiano sul Signore, traggono la loro origine dal Signore. La gente generalmente, gli atei, pensano che questi elementi siano qui perché "son qui, punto e basta!" che siano differenziati uno dall'altro così, per puro caso! Per un processo meccanico messo in moto dal "caso", non da una persona cosciente, ma dal caso, perché? Anche gli scienziati dicono che la materia nel suo ultimo stadio è unificata, alcuni dicono che è luce, altri dicono che è pura vibrazione sonora, altri dicono che la materia è unificata in un unico stadio poi dopo viene differenziata. Alcuni dicono che è la grande esplosione cosmica originale, la zuppa, i raggi ultravioletti, bombardamenti, un punto di infinita concentrazione di energia che esplode, insomma tante cose, però ammettono che l'energia all'origine è "indifferenziata". Ma perché si differenzia in tutti questi elementi? E perché questi elementi hanno delle proprietà diverse? Perché questi elementi combinandosi tra di loro generano tutta una serie di varietà di vita, di specie di vita, di corpi?
Questo non sanno spiegarlo, dicono: "Avviene per caso" cioè o una esplosione o un bombardamento di raggi o un qualche cosa che spinge la materia a differenziarsi e a creare tutta quella varietà che poi sono le forme grossolane che noi vediamo. La mente, l'intelligenza, l'ego, secondo gli scienziati sono dei frutti, sono le risultanti dell'azione combinata degli elementi grossolani, cioè per loro, la mente o l'intelligenza o l'identità che un essere vivente ha, non sono degli elementi a se stanti, ma sono semplicemente delle ulteriori manifestazioni della materia grossolana. Se chiedi a uno scienziato cos'è la mente, ti dice: "la mente sono i legami elettrochimici dei neuroni cerebrali, perché se togli il cervello non c'è più neanche la mente, l'intelligenza, idem con patate, l'identità è un senso di essere che esiste perché tutti i tuoi legami cellulari sono a posto, quando i tuoi legami cellulari sono sfaldati non c'è più senso d'identità, punto e basta, per cui tu sei un individuo intelligente e pensi e hai una mente, perché? Perché gli elementi materiali, gli atomi sono combinati in un certo modo. Questa è la risposta che ti danno, però non ti sanno com'è che gli elementi si combinano in questo modo meraviglioso al punto tale da creare un essere vivente!
Dicono, per caso, per qualche ragione a noi sconosciuta. Questi elementi primari, grossolani, semplici, queste strutture semplici si sono combinate in modo tale da creare una struttura estremamente complessa come quella di una zanzara, per dire. La zanzara ha una struttura super complessa, quale laboratorio di ingegneria meccanica può creare una zanzara? Prabhupada una volta guardava una zanzara, un insetto, è entrato un devoto e gli ha detto: "Prabhupada stai guardando...." e lui: "Si, sto guardando un miracolo d'ingegneria infinitesimale, vola, atterra, riesce a penetrare nei luoghi, è un miracolo d'ingegneria. Chi ti crea una zanzara? Un micromeccanismo di una tale complessità con le ali, ecc.". Son tante cose, la scienza ad oggi, non sa spiegare neanche perché il calabrone vola, il volo del calabrone è un assurdo, chiedete a qualsiasi professore di scienze, biologo, perché il calabrone vola? E' un assurdo, non si sa, non si sa come faccia a volare, ha delle ali così piccole! Secondo una legge fisica il calabrone non dovrebbe volare! Tante cose sono inesplicabili, ma a parte questo, la cosa più inesplicabile è la posizione assurda di coloro che credono che questi elementi materiali si siano manifestati così con le loro qualità, proprietà, le loro capacità di legarsi, assemblarsi in questo modo meraviglioso "per caso" questa è la cosa più inesplicabile: come uno possa essere così stupido da credere una cosa del genere. Krishna spiega subito dopo:
VERSO 5
apareyam itas tv anyam
prakrtim viddhi me param
jiva-bhutam maha-baho
yayedam dharyate jagat
Oltre a queste energie grossolane e sottili, c'è un'altra energia, un'altra energia che sostiene l'universo, yayedam dharyate jagat, che da sostegno, cioè che da modo a questi elementi di coagularsi, di unirsi e creare qualcosa di meraviglioso. Questo lo spiega subito dopo, Krishna. Cos'è questa energia? prakrtim viddhi me param, cioè un param prakrtim, una energia superiore, superiore alla terra, all'acqua, al fuoco, all'elemento aereo, a quello etereo, è superiore all'intelligenza, alla mente e all'ego, si chiama param prakrtim è l'anima, Krishna dice. Esiste quest'altra energia, prakrtim viddhi me param jiva-bhutam maha-baho e ci sono jive ovunque, ci sono anime ovunque, che sostengono l'universo, yayedam dharyate jagat. Questo è il punto. Krishna spiega e questa spiegazione è molto logica, molto logica, perché l'energia materiale noi non vediamo mai che ha la possibilità di assemblarsi per conto suo, noi vediamo che quando c'è qualcosa di meraviglioso la vita è sempre presente, perciò l'energia spirituale è il sostegno dell'universo. Noi siamo energia spirituale, siamo anime. Noi non sappiamo come questo corpo lavori, sappiamo che se noi siamo in questo corpo, il corpo nasce, cresce, si sviluppa, funziona, giusto? Se noi non fossimo in questo corpo, il corpo sarebbe morto, il corpo non si svilupperebbe più, non agirebbe più, si decomporrebbe, finito; allora, noi siamo coscienti di come si sviluppa il corpo, di come le cellule corporee stanno andando avanti, di come le cellule funzionano, di come il sistema respiratorio funziona, chi è cosciente di questo? Krishna allora spiega subito: "Io sono l'origine di tutto questo, degli elementi materiali e delle anime". Cioè il mondo, non è composto solo da questi elementi materiali grossolani e sottili e dal param prakrtim cioè dall'energia superiore e dalle anime "Io sono l'origine di entrambi" entra di scena Lui, dice: "Io sono l'origine di tutto questo, mondi materiali e mondi spirituali" e poi dice:
VERSO 7
mattah parataram nanyat
kincid asti dhananjaya
mayi sarvam idam protam
sutre mani-gana iva
Dà una bellissima analogia, il Signore, mattah parataram nanyat, tutto rimane su di Me, tutto resta su Me, tutto poggia su Me, mattah parataram nanyat kincid asti dhananjaya, proprio come le perle sono infilate nel filo, "Io sono perciò il principio base dell'esistenza delle anime e degli elementi materiali". Questa è la Sua spiegazione. Questa è conoscenza dell'Assoluto. "Non esiste nulla, che siano esse anime o elementi materiali, non esiste nulla che non poggi su di Me, che non trovi sostegno in Me". mani, sono i gioielli, le perle, sono tutti infilati come tante perle su un filo, quel filo è Krishna, è quello che tiene insieme l'anima e con gli elementi materiali fa un corpo, è quello che tiene insieme tanti corpi, tanti agglomerati diversi di energie materiali. Noi, per esempio, viviamo in questa atmosfera, viviamo in un oceano di aria, altri vivono in un oceano d'acqua. Noi viviamo in un oceano d'aria, c'è la luce del sole, tutti questi elementi si combinano, tutto è tenuto insieme da Krishna, tenuto insieme da Krishna. E Krishna continua a dire ad Arjuna: "Perciò se tu capisci questo, allora puoi vederMi nella natura, puoi riscontrare la Mia presenza nella natura". Infatti Lui continua facendo una carrellata su quelli che sono i modi di conoscerLo nella natura, infatti dice:
VERSO 8
raso 'ham apsu kaunteya
prabhasmi sasi-suryayoh
pranavah sarva-vedesu
sabdah khe paurusam nrsu
Dice: "Io sono il gusto dell'acqua", poi fa una lista molto bella, dice: "Sono l'aroma dei fiori, sono l'intelligenza nell'intelligenza, sono la forza del forte" perché Lui è il sostegno di ogni cosa. Un esempio che Prabhupada soleva dare: Prendiamo dell'acqua, abbiamo sete in estate, sentiamo il gusto dell'acqua, l'acqua che rinfresca, quello è Krishna! Perché l'acqua è liquida e può dissetare? Perché può rinfrescare? Perché Krishna le dà queste qualità! Quell'elemento poggia sul Signore, prabhavah pralayas tatha, allora, se mentre io bevo penso: Krishna è il gusto di quest'acqua, è Krishna" allora sto riscontrando la presenza del Signore negli elementi della natura, nella Sua energia inferiore. Quello è il punto. O quando annuso la fragranza di un fiore, da dove viene? Perché il fiore ha fragranza? Cos'è la fragranza? Cos'è il profumo? Da chi è determinato? Dal Signore! E' Lui che ha fatto in modo che una vita in quegli elementi materiali desse la forma di fiore con le qualità del fiore, perciò la fragranza è dovuta alla presenza del Signore! Se vediamo una persona intelligente, da dove viene la sua intelligenza? Krishna ha assemblato gli elementi materiali grossolani e sottili, l'anima è presente e Lui da modo all'intelligenza di trasmettere intelligenza in modo che l'intelligenza sia presente. Lo stesso per una persona forte, da dove viene quella forza? E' sempre Krishna che ha determinato le qualità che si manifestano attraverso quell'essere. Krishna dice anche:
dharmaviruddho bhutesu
kamo 'smi bharatarsabha
Addirittura dice: "Io sono anche l'unione sessuale che non è contraria ai principi della religione" perché questo genera figli. La generazione di un figlio è il potere del Signore. Due persone si uniscono, perché c'è il potere di generare un figlio? Da dove viene? Viene dal Signore! Allora quando uno ha un rapporto, per concepire un figlio, cosciente di Dio allora riscontra in quel rapporto la presenza del Signore. Krishna perciò fa una carrellata, "In questo mondo materiale, in questa natura, tu puoi vedere la Mia presenza, puoi percepire la Mia presenza se Mi riscontri in questo modo". Uno non deve vivere spensieratamente, non deve fare le cose casualmente, anche quando beve dell'acqua può essere cosciente di Krishna, anche quando vede delle qualità in qualcuno può essere cosciente di Krishna, qualsiasi cosa fa può ricordarsi che Krishna è l'origine, il sostegno, il supporto di quell'attività o di quella qualità, ecc. Questo è il punto. Comunque Krishna dice che purtroppo non tutti vedono in questo modo, anzi solo il devoto vede in questo modo, generalmente le anime sono condizionate dagli elementi materiali, dalla natura materiale, dice:
Verso 14
daivi hy esa gunamayi
mama maya duratyaya
mam eva ye prapadyante
mayam etam taranti te
"Questa Mia natura materiale, mama maya, questa è la Mia maya, è la Mia energia illusoria, mama maya duratyaya". Duratyaya significa molto difficile da superare, molto difficile da attraversare, non è una cosa facile ritrovarsi ad essere anime e essere anime che conoscono perfettamente la loro origine, cioè Krishna. Non è facile! Perché? Perché noi siamo in questo mondo materiale, siamo affascinati dagli elementi materiali, siamo affascinati, siamo attratti dagli elementi materiali, questi, bhumir apo 'nalo, la lista che abbiamo fatto prima, l'elemento liquido, solido, plasmatico, fuoco, aereo o etereo, ci attraggono e anche la mente, l'intelligenza e l'ego ci attraggono; siamo infatuati da questi, per cui c'è una potenza illusoria in questi elementi, c'è una potenza illusoria molto forte. Siamo infatuati da questi elementi e perciò ci sembra molto difficile staccarci da essi, molto difficile, infatti all'inizio Krishna ha detto: "mayy asakta manah partha", "devi proprio attaccare la mente a Me" dice "la tua mente deve essere attaccata a Me, non deve essere attaccata a questo mondo esterno, devi essere molto concentrato". Infatti in seguito lo dirà come arrivare ad essere perfettamente concentrati, dice che se vuoi questa conoscenza dell'Assoluto, il problema è che tendi ad essere illuso, però dice: "Anche se questi elementi esercitano un grande fascino su di te, anche se questa natura illusoria esercita un grande fascino su di te, è sempre una Mia natura perciò è sotto il Mio controllo, mam eva ye prapadyante mayam etam taranti te" "Se tu ti arrendi a Me, se tu non vuoi servirMi veramente o amarMi veramente, allora Io do ordine a questa natura materiale di svincolarti, di lasciarti andare, mam eva ye prapadyante, se tu ti arrendi a Me, Io le do ordine di mollare la presa, di lasciare la presa". Questo è il segreto della Coscienza di Krishna. E' il segreto per ottenere perfetta conoscenza trascendentale, per diventare perfettamente determinati, uno si deve arrendere a Krishna. Krishna sta rivelando ad Arjuna il segreto di come può diventare cosciente di Krishna, questo infatti è il capitolo che spiega come diventare cosciente di Krishna. Però Krishna dice: "Ci sono persone che non vogliono arrendersi a Me, quelli perciò non possono ottenere conoscenza trascendentale!" Chi sono? Fa una lista:
VERSO 15
na mam duskritino mudhah
prapadyante naradhamah
mayayapahrta-jnana
asuram bhavam asritah
Na mam duskrtino, non si arrendono a Me, duskritino, persone che non sono pie, sono empie, sono persone a cui non va di diventare Miei servitori, dedicare la loro vita a Me e chi sono questi duskritino? Queste persone? Mudhah, naradhamah, mayayapahrta-jnana, asuram, chi sono queste quattro persone? Mudhah sono quelli che dicono: "Io devo lavorare tutta la vita, a testa bassa, non voglio sapere altro, questa è la mia esistenza, non c'è null'altro in questa esistenza che conti, il resto sono frottole, sono stupidaggini, fantasie, punto e basta, non rompetemi le scatole" Questo è il mudhah. Questa persona non può capire Krishna, dice che non ha tempo, il resto sono stupidaggini. La società occidentale materialistica sforna costantemente e incessantemente persone di questo genere. Naradhamah invece è una persona degradata che vuole degradare la propria esistenza, vuole intossicarsi, gli da fastidio tutto, vuole bere, non vuole ragionare. Un esempio di queste persone erano Jagai e Madhai, una storia della Caitanya-Caritamrita, un fatto reale, delle persone molto degradate che furono salvate per la misericordia di Nityananda Prabhu e Caitanya Mahaprabhu, erano persone molto degradate, alcoolizzati, debosciati, cacciatori di donne, ladri, ecc.. Questo tipo di persone, ma per la misericordia di Nityananda Prabhu e Caitanya Mahaprabhu furono salvate. Il Signore Nityananda Prabhu che nel Pancha-Tattva è associato con Sri Caitanya Mahaprabhu, che è il maestro spirituale originale, voleva proprio andare a cercare queste persone per aiutarle, allora per Sua misericordia anche queste persone possono essere liberate, però se uno si intestardisce e vuole vivere quel tipo di vita allucinata e allucinante, è molto difficile che si arrenda a Krishna, ci vuole una misericordia molto speciale, naradhamah, questo è il secondo tipo. Terzo mayayapahrta-jnana, la persona, la cui conoscenza è rubata dall'illusione, gli eruditi, i professoroni, gli studiosi, i ricercatori, gente che studia magari le ali dei coleotteri o le zampe dei mammiferi per tutta una vita, tutta una vita, dieci anni, venti anni, cinquanta anni. Diventa un'autorità nel campo, poi muore avendo studiato così tanto o studia le particelle nucleari, subnucleari, tutta la vita così, la sua conoscenza è rubata dall'illusione, potrebbe avere un po' di cervello però lo dedica a qualcosa di illusorio, il suo traguardo è illusorio. E' come uno che sa guidare ma prende la strada sbagliata, prende la strada sbagliata e va sempre più veloce per arrivare al traguardo sbagliato, questo è un mayayapahrta-jnana ed è anche tronfio è arrogante perché pensa essere, di avere tanta conoscenza ma non è che un illuso "Mi hanno dato cinque premi Nobel, questo riconoscimento, laurea honoris causa per questo, per quest'altro, ma per che cosa? Conoscenza del relativo! Non è conoscenza dell'Assoluto, è conoscenza del relativo!
E la quarta persona, asuram bhavam asritah, quelli che hanno proprio una affinità per la natura demoniaca, "Dio, io lo distruggerei, Dio se c'è lo farei fuori, o non c'è" Lo vogliono negare, ce l'hanno a morte, asuram bhavam, a Torino hanno fatto una associazione per promuovere la non esistenza di Dio, per negare l'esistenza di Dio, c'è proprio un'associazione, un devoto è andato a bussare alla porta e hanno comprato anche i nostri libri, dice: Dobbiamo studiarli per provare meglio che non esiste Dio" c'è l'hanno a morte con Dio! Ci sono quelle persone! Proprio hanno un odio, un'antipatia, sono i demoni, sono descritti anche nello Srimad-Bhagavatam, hanno un tale orgoglio, un tale desiderio di gratificare i propri sensi che la presenza di Dio è un disturbo, è un disturbo. Quando tu vuoi fare i fatti tuoi e c'è, c'è questo terzo incomodo, è scomodissimo! Non lo vogliono vedere, non ne vogliono sapere, asuram bhavam. Queste sono le persone che il Signore descrive, tipo Hitler, questa gente qui, grossi e piccoli demoni che vogliono vivere una esistenza in cui non ci sia neanche la menzione del nome di Dio, nulla proprio, gli dà fastidio! Allora, dice Krishna, questi quattro tipi di persone non si arrendono a Me, questi sono quelli dei quali l'illusione si è fatta gioco, cioè sono veramente carpiti, coinvolti nell'illusione. Però, dice, ci sono anche quattro tipi di persone che si avvicinano a Me.
VERSO 16
catur-vidha bhajante mam
janah sukrtino 'rjuna
arto jijnasur artharthi
jnani ca bharatarsabha
Dice: "Ci sono quattro tipi di persone, janah sukrtino, persone che non sono empie ma sono pie, hanno una buona natura, hanno una natura buona, hanno dei problemi magari, sono spinti da problemi nell'avvicinarsi a Me, dice Krishna, però non sono antagonisti nei Miei confronti. Artha, è una persona che soffre, soffre e si avvicina a Me dicendo: "Per favore, allevia le sofferenze della mia vita!". Jijnasuh è una persona curiosa, stimolata, stuzzicata, uno che si chiede: "Cos'è Krishna? Cos'è? Di cosa si tratta? Voglio sapere! Cos'è la mia vita? Perché dovrei stare qui?", cioè non vive in modo così casuale ma è stimolato dal desiderio di sapere, jijnasuh, inquisitivo. Artha-arthi, una persona che ha bisogni economici o di posizioni sociali, ecc. bisogni economici, "Non ce la faccio in un altro modo, devo farmi aiutare dal Signore, perché ho questi desideri", non lo fa per conto suo, chiede al Signore di aiutarlo, quindi apprezza questa persona, così. Jnani ca bharatarsabha e poi: "La persona che ha capito che Io sono la Persona Suprema" jnani, cioè questa persona è arrivata all'apice della conoscenza, ha compreso che il traguardo dell'esistenza è la Persona Suprema o perché ha avuto associazione con un puro devoto del Signore o per altro, ha capito. "Questa persona" dice Krishna "Mi è molto cara". "Tutti questi quattro tipi di persone, Io le considero persone sante, persone pie, li considero Miei devoti, ho simpatia per loro" dice Krishna "li vedo con simpatia, con affetto e voglio aiutarli", ma dice: "La persona che Mi conosce veramente, che ha capito che sono la Persona Suprema, lui vive in Me, Mi è molto caro". Mama priyah, usa queste parole, "però non è cosa facile" dice Krishna.
VERSO 19
bahunam janmanam ante
jnavanan mam prapadyate
vasudevah sarvam iti
sa mahatma sudurlabhah
Bahunam, dopo molte, molte nascite, una persona che è arrivata a sviluppare conoscenza non dopo una nascita o due, ma dopo molte, molte nascite, bahunam janmanam ante jnavanan è diventato sobrio è diventato intelligente, vasudevah sarvam iti, ha capito che Io, Vasudeva, è un altro nome di Krishna, il padre di Krishna è Vasudeva allora Lui si chiama Vasudeva, figlio di Vasudeva, vasudevah sarvam iti, "Io sono ovunque, Io sono tutto, Io sono l'origine di ogni cosa e il supporto di ogni cosa, vasudevah sarvam iti sa mahatma". Krishna usa una parola molto bella "mahatma". Cos'è mahatma? Una grande anima. Mahatma significa una grande anima. Il termine mahatma è usato in vari modi anche poco appropriati certe volte. In India sono tutti mahatma, uno da un posto di lavoro a una persona e si sente dire: "mahatma, lei è un mahatma! Una grande anima!" Gandhi, uomo politico, chiamato mahatma. Prabhupada dice: "Era un uomo sano di mente capiva le cose, il giorno, la mattina in cui è morto aveva detto: "Vorrei morire!" perché? Perché ha capito che ha passato una vita stupidamente nella politica. Prabhupada gli aveva detto: "Adesso sei vecchio, lascia stare la politica altrimenti qualcuno ti ammazza" e lui invece ha voluto rimanere anche vecchio, voleva fare Indu-Musulmani insieme, quelli han fatto la rivoluzione e si sono ammazzati in centinaia di miliardi, Prabhupada glielo aveva detto pochi giorni prima: "Attento che ti uccidono! Adesso che hai la Bhagavad-Gita, dedica la vita alla Bhagavad-Gita, lascia stare la politica!" Niente!
E lo chiamano mahatma, no! Mahatma significa che ha capito, jnavanan mam prapadyate vasudevah sarvam iti, che Vasudeva è Krishna è ogni cosa è onnipervadente è la Persona Suprema sulla quale tutto poggia, questo è mahatma e ci vogliono molte nascite per arrivare a questo, e Krishna glorifica la persona che è arrivata a questo punto però questo tempo può essere abbreviato se uno incontra i puri devoti del Signore. Quando incontra i puri devoti del Signore, uno può fare, è come fare le scale o prendere l'ascensore, quindi hai l'opportunità di diventare vero mahatma associandosi con i veri mahatma. Come una persona che vuole imparare a suonare deve associarsi con uno che suona molto bene per imparare a suonare più velocemente perché la sua compagnia gli insegnerà come suonare, però deve "volere". Adesso Krishna spiega che invece la gente generalmente coltiva altri desideri, "non vuole" andare a cercare un puro devoto del Signore "non vuole" andare a cercare la conoscenza dell'Assoluto perfetta, dedicarsi perfettamente, perché abbiamo detto, Krishna da Se stesso a chi veramente Lo cerca, all'inizio aveva detto: "mayi asakta-manah partha yogam yunjan mad-asrayah, Io, ti do conoscenza perfetta, ma tu prendi rifugio in Me, la tua mente si deve attaccare a Me e poi, prendi rifugio in Me, poi tutto funzionerà". La maggior parte della gente, non vuole saperne, ha altri desideri, allora:
VERSO 20
kamais tais tair hrta-jnanah
prapadyantye 'nya-devatah
tam tam niyamam asthaya
prakrtya niyatah svaya
Krishna dice: "Generalmente la gente è sviata dai propri desideri e allora adora gli esseri celesti, tam tam niyamam asthaya". Adesso questo punto degli esseri celesti, qui non è più conosciuto, fino a 2000 anni fa qui era conosciuto, gli dei: Pallade, Atena, ecc. altri nomi, ma c'erano gli dei per particolari favori, sapevano che l'universo era organizzato da personalità superiori e si riferivano a loro per avere delle particolari benedizioni, questo è il punto, allora Krishna dice: "Se loro hanno tutti questi desideri, va bene! Io darò loro quella particolare intelligenza per adorare quel "deva", dò la "forma mentis" per cercare di la loro fede forte e raggiungere quello scopo che si stanno prefiggendo, però perdono tempo, perché alla fine stanno venerando Me soltanto" dice Krishna, "Io sono l'origine di tutti i deva" per cui la loro intelligenza è sviata. Altri ancora cosa fanno? Anche loro hanno una psicologia distorta perché loro adorano l'aspetto impersonale del Signore. L'abbiamo detto prima, alcuni riescono a capire che questo mondo è temporaneo, lasciano anche l'adorazione dei deva, non interessa più perché tutto quello che ottengono è temporaneo però si attaccano all'aspetto impersonale del Signore.
C'è un bellissimo verso:
VERSO 25
naham prakasah sarvasya
yoga-maya-samavrtah
mudho 'yam nabhijanati
loko mam ajam avyayam
Dice: "Io non Mi manifesto agli stupidi e ai pochi intelligenti, per loro Io sono coperto dalla Mia yoga-maya". Cioè Lui considera stupidi e poco intelligenti quelle persone che a causa dei loro desideri non vogliono andare da Lui. Ricordiamo che prima Krishna ha detto che quando uno ha dei desideri, dei problemi anche monetari o di qualsiasi genere, se va da Lui lo considera con simpatia, "va bene, posso aiutarlo e gli darò la coscienza di Krishna". Il Signore ha dei piani positivi per una persona, ma queste persone sono quelle che non vogliono andare da Krishna per nessuna ragione o addirittura preferiscono vederNe l'aspetto impersonale perché non vogliono pensare a una persona in nessun modo, allora "Io non mi manifesto, per loro Sono coperto da questa Mia potenza yoga-maya". La potenza del Signore è paragonata generalmente a una gatta, una gatta può fare due cose con la bocca, può prendere un topo, quando il topo è preso, è morto ormai, è virtualmente morto perché la gatta non lo molla, la stretta è mortale, con la stessa bocca prende anche un gattino e lo trasporta, allora la stessa potenza del Signore, per un non devoto diventa un ostacolo molto grande, "mama maya duratyaya", ha detto Krishna, per un devoto invece diventa un supporto, diventa una cura affettuosa. Allora, questa stessa yoga-maya è la fonte della conoscenza per un devoto, invece è quella che illude, che confonde una persona non devota, che gli fa credere: si, si questo mondo materiale va bene! Che sì, l'aspetto impersonale di Dio è supremo, ecc. ma queste persone non raggiungono realmente la destinazione di Dio. Cosa succede a loro?
VERSO 27
iccha-dvesa samutthena
dvandva-mohena bharata
sarva-bhutani sammoham
sarge yanti parantapa
"Sappi che tutte le persone nascono nella dualità, in questo mondo di dualità, sopraffatti dall'illusione". Dvandva-mohena bharata sarva-bhutani sammoham, illusi completamente, sarge yanti parantapa, questa è la loro posizione. La dualità che significa? Significa: amo questo oggetto, questo luogo, questa persona, odio questo oggetto, questo luogo, questa persona. Tutti sono spinti da queste cose per cui se uno non arriva alla conoscenza dell'assoluto, a prendere rifugio in Krishna, rinascerà sempre in questa situazione di dualità, attrazione e repulsione, attrazione e repulsione, tutti nascono in situazione del genere, dice Krishna, non c'è speranza, gli esseri nascono in questa situazione, "A meno che non si rivolgano a Me", infatti dice nel verso a conclusione del settimo capitolo:
VERSO 28
yesam tv anta-gatan papam
jananam punya-karmanam
te dvandva-moha-nirmukta
bhajante mam dridha-vratah
"Coloro che sono stati pii nelle vite precedenti, che hanno compiuto degli atti pii, buoni, che Mi hanno cercato, in qualche modo Mi hanno cercato, anche con motivazioni, non importa ma in qualche modo Mi hanno cercato e sono pii nella vita presente, che sono liberi dalla dualità, Mi adorano, e questa è la parola chiave di questo verso, bhajante mam dridha-vratah, Mi adorano con determinazione fissa, stabile, inamovibile, dridha-vratah, il dridha-vratah è una persona la cui determinazione nel diventare cosciente di Dio è fissa, ma questo avviene perché, e nelle vite precedenti, e in questa vita per sua fortuna e associazione con i puri devoti del Signore, ha sviluppato una consapevolezza ferma, "devo tornare ad essere un puro devoto del Signore! Devo tornare a servire Krishna! Allora Krishna dice: "Coloro che hanno raggiunto questo stadio, sono fissi in Me, sono emancipati spiritualmente, sono in Me, praticamente sono esseri spirituali consapevoli, e queste persone, conclude dicendo, possono pensare a Me al momento della morte. Quando si liberano da questo corpo materiale grossolano possono liberarsi anche da quello sottile al momento della morte e tornare a Me". Questo è possibile per una persona molto concentrata, molto determinata che ha perciò conoscenza perfetta, solida dell'Assoluto. Questo è il punto. Krishna ha dato ad Arjuna conoscenza dell'Assoluto, ha detto all'inizio:
mayy asakta-manah partha
yogam yunjan mad-asrayah
"Se tu ti fissi su di Me, pensi a Me, ti liberi da altre cose, senza dubbio"
asamsayam samagram mam
yatha jnasyasi tac chrnu
"Tu Mi puoi conoscere perfettamente" Devi diventare dridha-vratah. Come puoi diventare un dridha-vratah? "Se tu ti dedichi a servirMI". La cosa bella del Movimento per la coscienza di Krishna è che non importa da quale estrazione uno arrivi, se uno si avvicina ai puri devoti del Signore e canta Hare Krishna, non importa quale sia la sua estrazione, ci sono tante storie meravigliose di persone che sono diventate devote anche provenienti da condizioni di vita abominevoli. Krishna accetta questa persone, la loro vita cambia e fanno un veloce avanzamento spirituale; come cambiano la loro vita, Krishna concede loro perfetta conoscenza di Se stesso e allora: questi elementi materiali, le anime che vivono in questi elementi materiali, la loro relazione con Krishna, non è più fonte di confusione, ma tutto diventa molto chiaro, vede ogni cosa nella giusta prospettiva e la sua determinazione si solidifica, si cementa e torna a Krishna in questa stessa vita. Questo perciò è il settimo capitolo della Bhagavad-Gita che parla del dridha-vratah, una persona che trova perfetta determinazione nel servizio devozionale.