Egoismo illuminato
Egoismo illuminato
Non posso essere soddisfatto se non servendo me stesso: ma chi sono io...
Uno dei primi discorsi tenuto in America, a New York il 26 luglio 1966, da Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada - Fondatore e Acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.
Cantare il mantra Hare Krishna significa ceto-darpana-marjanam, cioè pulire lo specchio della nostra mente dalla polvere materiale. L'intero processo consiste nel togliere la polvere che abbiamo accumulato con le nostre attività materialiste, e quindi far vivere la nostra coscienza spirituale, la Coscienza di Krishna. Il metodo per far rivivere la nostra Coscienza di Krishna si può studiare nella Bhagavad-gita. Non c'è bisogno di aiuti ulteriori. La Coscienza di Krishna è già in voi anche se assopita. E' intrinseca al nostro essere, di conseguenza bisogna semplicemente rievocarla attraverso il canto.
nitya-siddha krishna prema sadhya kabhu naya: la coscienza di Krishna è eterna.
I devoti di Krishna non vogliono imporre qualcosa di superfluo. No. La Coscienza di Krishna è dentro di voi. E' in tutti gli esseri viventi - proprio tutti - umani e non. Quando Sri Caitanya attraversò la jungla cantando Hare Krishna Hare Krishna Krishna Krishna Hare Hare/ Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare, le tigri, gli elefanti, i cervi e gli altri animali della foresta si unirono a lui. Questo canto è estremamente attraente. Naturalmente l'attrazione dipende dalla purezza di cuore di chi canta. Facendo progressi con questo sistema, i nostri cuori si liberano dalla sporcizia che deriva dal contatto con la materia. Se perfino gli animali possono essere attratti da questo mantra, figuriamoci gli esseri umani. Quindi, nella Bhagavad-gita (4.19), Krishna ci istruisce su come far entrare la Coscienza di Krishna nella nostra vita pratica. Dice:
yasya sarve samarambhah
kama-sankalpa-varjitah
jnanagni-dagdha-karmanam
tam ahuh panditam budhah
Colui che agisce libero da ogni desiderio di gratificazione dei sensi è considerato fermamente situato nella conoscenza. Di lui i saggi affermano che il fuoco della conoscenza perfetta ha ridotto in cenere le conseguenze dei suoi atti.
Yasya sarve samarambhah. Non si tratta di rinunciare a compiere il proprio dovere, o di bloccare il processo generale delle attività materiali. Non è questa la nostra missione. Ma dobbiamo fare tutto in modo cosciente di Krishna. E' facile capirlo. Tutti hanno una vocazione nella vita. Ma qual'è la nostra coscienza, la nostra motivazione? "Lavoro per mantenere la famiglia, per mantenermi, oppure per soddisfare lo 'stato', o soddisfare qualcun'a1tro." Queste sono le nostre motivazioni. E nessuno ne è libero. Quindi si tratta solo di modificarle. D'abitudine agiamo pensando di voler soddisfare noi stessi o qualcuno. Questo tipo di coscienza dovrebbe essere sostituita con la Coscienza di Krishna, e dovremmo pensare e cercare di soddisfare Krishna. Tutto qui. Per questo Krishna dice yasya sarve samarambhah: "Qualsiasi attività tu stia compiendo, continua, ma non farti coinvolgere da kama. Kama significa desiderio gratificazione. La parola sanscrita kama significa 'lussuria' e 'desiderio per la gratificazione dei sensi'. Quindi Krishna raccomanda: "Non agire per la gratificazione dei sensi, per soddisfare la tua lussuria o per appagare i tuoi desideri." Questa è la cosa essenziale.
Tutti gli insegnamenti della Bhagavad-gita sono basati su questo principio. Arjuna voleva soddisfare i propri sensi evitando di combattere contro l'esercito nemico composto da suoi parenti; non voleva combattere e quindi era necessario che Krishna lo istruisse attraverso la Bhagavad-gita. Arjuna voleva far contenti i propri parenti rinunciando al regno, potremmo pensare che fosse molto buono. Ma Krishna non era d'accordo perché ciò che spingeva Arjuna era il desiderio di soddisfare i propri sensi. Apparentemente può sembrare buono. Ma se si agisce per soddisfare i propri sensi è kama, lussuria. In questo verso della Bhagavad-gita si spiega che si può fare tutto. Non c'è niente di male. Qualsiasi lavoro facciate, non sarà necessario cambiarlo. E' solo la coscienza a dover cambiare. Tutto qui. Come si fà a cambiarla? jnanagni-dagdha-kermananam. Per cambiare la nostra attuale conoscenza in Coscienza di Krishna è necessaria la conoscenza. Quale conoscenza?. La consapevolezza di essere solo una parte infinitesimale di Krishna, non differente da Krishna. Parte dell'energia superiore di Krishna. Questa è conoscenza. La vera conoscenza non consiste nel capire come è stato costituito questo registratore. Questo tipo di conoscenza tecnica non è è necessaria ma non è vera conoscenza. Naturalmente per lavorare la conoscenza tecnica è necessaria, ma è solo temporanea. Vera conoscenza significa comprendere, essere convinti, di essere una parte infinitesimale di Krishna, Dio. (Quando dico Krishna, mi riferisco al Signore Supremo, la Verità Assoluta. Krishna è la parola tecnica per indicare la Verità Assoluta, Dio, la Persona Suprema, il tutto, il piacere totale, l'attrazione suprema. Questo significa Krishna).
Quindi, noi siamo tutti parti infinitesimali del piacere Supremo, Krishna. E poiché sono un frammento di Krishna, il mio piacere, la mia felicità dipendono dal servizio a Krishna. Proprio come la mano e il corpo. La mia mano può provare piacere sino a quando è attaccata al corpo. La mia mano può provare piacere quando serve il mio corpo. Non prova piacere nel servire il tuo. I miei sensi sono soddisfatti quando sono utilizzati a mio favore e non a favore di qualcun'altro. Questa è la filosofia. Non posso essere soddisfatto che servendo me stesso. Ma quel 'me' non so cosa sia. Quel 'me' è Krishna. E' Krishna perché noi siamo Sue parti infinitesimali. Ricordatelo sempre: noi siamo parti infinitesimali di Krishna. Nel quindicesimo capitolo della Bhagavad-gita (15.7) Krishna dice: "Tutti gli esseri viventi sono miei frammenti eterni. Ma sono separati da me per via del contatto con la materia." Quindi lo scopo principale della Coscienza di Krishna è di riunirci al Signore. Al momento ne siamo separati, e dobbiamo far in modo di tornare da Lui. Questa è la sostanza della Coscienza di Krishna, ed è dentro di voi perché voi originariamente ed eternamente siete parti del Signore Supremo. Noi cerchiamo artificialmente di dimenticarcene, cerchiamo di vivere in maniera autonoma, ma è impossibile. Noi non siamo autonomi. Se cerchiamo di vivere indipendentemente da Krishna, dipenderemo dall'influenza della natura materiale. Per esempio, se penso di essere indipendente dalle leggi dello Stato in cui risiedo, capiterò senz'altro nella sfera d'influenza delle forze dell'ordine. In ogni caso sarò legato da qualcosa. Quindi l'errore è questo: tutti cercano di diventare indipendenti. Questa è maya, l'illusione. La conoscenza consiste nel comprendere che nessuno è indipendente da Krishna. Sempre nella Bhagavad-gita (5.29) Krishna dice:
bhoktaram yajna-tapasam
sarva-loka-mahesvaram
suhridam sarva-bhutanam
jnatva mam santim ricchati
Poiché i saggi Mi conoscono come il fine ultimo di tutti i sacrifici e di tutte le austerità, il Signore Supremo di tutti i pianeti e di tutti gli esseri celesti, l'amico e il benefattore di tutti gli esseri viventi, trovano il termine delle sofferenze materiali.
La gente vuole la pace ma non sa come raggiungerla. Le Nazioni Unite da più di vent'anni stanno cercando inutilmente di raggiungere questo obbiettivo. Non conoscono la formula della Bhagavad-gita. Krishna dice: "Sono il proprietario di ogni cosa. Qualunque cosa tu faccia, Io sono il beneficiario ultimo. Io prendo i risultati." Per esempio, un operaio lavora in una fabbrica, ma il proprietario chi è? Il padrone. Noi pensiamo di lavorare per noi, ma sbagliamo sbagliamo. Coscienza di Krishna significa comprendere che il beneficiario di tutto è Krishna, il Signore Supremo. Questo è il fuoco della conoscenza perfetta. Pensate agli impiegati, ce ne sono migliaia, ma sono tutti consci che qualsiasi profitto ci sia, appartiene al proprietario. In questo modo c'è pace. Ma appena uno pensa: "Ci sono un sacco di soldi, sono miei" cominciano i problemi. Così se pensiamo di essere ricchi, di avere un conto in banca e di usarlo per gratificare i sensi, questa è kama la lussuria. Ma se invece capiamo che tutto appartiene a Krishna, allora sono libero. Avremo gli stessi soldi (in custodia), non importa, ma se pensate di esserne i proprietari, siete sotto l'influenza di maya. Tutto il mondo dovrebbe aspirare a questa coscienza. Allora ci sarà la pace. Se volete la vera pace, bisogna seguire le istruzioni di Krishna nella Bhagavad-gita. Cerchiamo sempre di essere amici della famiglia, della società... e di servirli, ma è un errore. Il vero amico è Krishna e bisogna lavorare per Lui. Come? Se volete veramente fare davvero qualcosa di buono per la vostra famiglia, cercate di far diventare tutti coscienti di Krishna. La vostra vita sarà un successo. Se li aiuterete in altri modi, senza coscienza di Krishna, non li servirete, anzi, peggiorerete la situazione, perché nulla di materia1e potrà mai aiutare vostra moglie e i vostri figli. Nessuna conoscenza materiale risolverà mai i loro problemi.
Molti non sanno qual'è il vero problema. Il vero problema è janma-mrityu-jara-vyadhi: nascita, malattia, vecchiaia e morte. Lo Srimad-Bhagavatam (5.5.18) dice che "Non bisognerebbe diventare padre o madre a meno che non si sia in grado di salvare i propri figli dalle grinfie della natura materiale." Come farlo? Con la coscienza di Krishna. Se sei un padre responsabile e sei cosciente di Krishna, il tuo dovere sarà di pensare che per queste creature innocenti che ora giocano in casa tua, questa vita dev'essere l'ultima fase della trasmigrazione da un corpo all'altro. Di conseguenza educherai i bambini in modo che, dopo questa vita, non rientrino più nel ciclo di nascite e morti. Questa è Coscienza di Krishna. Ciò significa che dovete diventare così esperti da poter aiutare anche i vostri figli. Solo allora potrete aiutare anche la vostra nazione, potrete aiutare la società. Se siete ignoranti voi, come potrete aiutare gli altri? Se fossimo tutti qui legati, per quanto io volessi liberarvi, non mi sarebbe possibile: dovrei avere le mani libere per poter slegare i nodi. Quindi, per liberare gli altri, bisogna essere liberi. Ed essere coscienti di Krishna significa essere uomini liberi. Non c'è altro modo. La Bhagavad-gita (7.14) dice: "Questa mia energia divina, costituita dalle tre influenze della natura materiale, è difficile da superare. Ma chi si abbandona a Me, ne varca facilmente i limiti." Tutti subiscono il fascino della natura materiale, maya. Nessuno ne è libero. Ma maya non può nulla su chi si è abbandonato a Krishna. Maya non può toccarlo. Maya è come il buio, ma se si sta al sole, non c'è problema. Krishna è come la luce del sole. Appena ci si mette davanti a Lui, il buio scompare, e appena si diventa coscienti di Krishna, scompare l'illusione. Quindi dobbiamo istruirci. Nel decimo capitolo della Bhagavad-gita (10.8) troverete Krishna che spiega cos'è un uomo 'budha', istruito:
aham sarvasya prabhavo
mattah sarvam pravartate
iti matva bhajante mam
budha bhava-samanvitah
Io sono la fonte di tutti i mondi, spirituali e materiali. Tutto emana da Me. I saggi che conoscono perfettamente questa verità Mi servono con devozione e Mi adorano con tutto il cuore.
Budhah: chi è istruito, chi ha veramente buon senso, chi non è sciocco, è chiamato budha. E quali sono le sue caratteristiche? I sintomi di un uomo che è budha sono che egli sa che Krishna è la sorgente di tutte le emanazioni, di ogni cosa che vediamo. Prendete ad esempio il mondo materiale. La cosa più forte qui è l'attrazione tra l'uomo e la donna, e ci si potrebbe chiedere da dove viene. Non solo fra g1i uomini, ma anche fra gli animali, ovunque, ogni essere vivente ha questa attrazione per il sesso opposto. E' un dato di fatto. Ma da dove viene questa attrazione? Viene da Krishna. Ma chi proprio non capisce Krishna, potrebbe criticare che Lui ha tante ragazze. Ma se Krishna non avesse questa tendenza, da dove la prenderemmo, noi? Non c'è niente da avere in questo mondo materiale che non sia in Krishna (janmady asya yatah). Ma qui il sesso è distorto mentre nel mondo di Krishna è in pura coscienza, puramente spirituale. La differenza è questa. Quindi queste cose devono essere studiate scientificamente da libri come la Bhagavad-gita e lo Srimad-Bhagavatam, e quando si è perfettamente istruiti si diventa puri devoti di Krishna.
Krishna dice:
Io sono la fonte di tutti i mondi spirituali e materiali. Tutto emana da Me. I saggi che conoscono perfettamente questa verità Mi servono con devozione e Mi adorano con tutto il cuore. "Sono l'origine, la sorgente." Krishna è l'origine e la sorgente di ogni cosa. Chi lo capisce scientificamente diventa cosciente di Krishna, un puro devoto. Krishna descrive un mahatma in modo analogo nella Bhagavad-gita (mahatma significa 'grande anima'):
mahatmanas tu mam partha
daivim prakritim asritah
bhajanty ananya-manaso
jatva bhutadimn avyayam
O figlio di Pritha, coloro che non sono illusi, le grandi anime, sono sotto la protezione della natura divina. Sapendo che io sono Dio, la Persona Suprema, originale e inesauribile, essi si dedicano completamente al servizio di devozione. (Bg. 9.1)
Chi è un mahatma? Chi è una grande anima? E' considerato una grande anima colui che è sotto l'influenza della natura superiore. Ci sono due tipi di natura: la natura superiore e la natura inferiore. Ora siamo sotto l'influenza di quella inferiore, la natura materiale. Ma praticando la coscienza di Krishna, passeremo alla natura superiore. Cercate di capire con questo esempio: una persona è in prigione, un'altra è fuori di prigione. L'influenza dello Stato è presente in entrambi i posti. Fuori dalla prigione, le leggi e le norme dello Stato sono considerate superiori, all'interno, sono considerate inferiori. Ma in entrambi i casi l'influenza dello Stato c'è. Allo stesso modo, ovunque voi siate, nel mondo materiale o in quello spirituale, siete sotto l'influenza di Krishna. La vostra posizione è marginale. Potete rimanere sotto l'influenza della natura inferiore o trasferirvi sotto l'influenza della natura superiore. Krishna è completamente indipendente e poiché siete Suoi frammenti, avete anche voi un frammento di indipendenza: potete scegliere se essere sotto l'influenza della Sua natura inferiore oppure sotto quella della Sua natura superiore.
Ma se siamo ignoranti e non sappiamo cos'è la natura superiore, non abbiamo altra alternativa che continuare sotto la natura inferiore. Questo è il problema. Molte filosofie ci insegnano che non c'è altra natura oltre a quella materiale, quella che stiamo sperimentando con i nostri sensi e che ci dà tanti problemi. Se vogliamo metter fine alle sofferenze, se voglio uscire dall'influenza della natura materiale, dobbiamo cercare il nostro posto nella natura spirituale superiore. Ma se non sappiamo niente della natura superiore, allora diciamo: "Va bene, per quanto brutto possa essere, lasciatemi rimanere qui a marcire." Quindi Krishna nella Bhagavad-gita (15.6) vi spiega la natura superiore:
La Mia dimora non è illuminata né dal sole né dalla luna né dall'elettricità. Chi la raggiunge non torna mai più in questo mondo.
Dobbiamo quindi diventare coscienti di Krishna studiando ed esaminando con attenzione quest'autorevole opera, la Srimad Bhagavad-gita, senza crearne un'interpretazione alla moda. Dobbiamo ascoltarla così com'è. Quello che Krishna dice, va bene per qualsiasi epoca, non cambia. Prendete il verso che abbiamo appena discusso. Egli dice che non è importante quale sia la vostra occupazione: dovete semplicemente cambiare la vostra coscienza: ora siete guidati dalla coscienza dell'egoismo, della gratificazione dei sensi. Non è proprio egoismo perché non sappiamo qual'è il nostro vero interesse. Piuttosto dai sensi, non egoismo, ma interesse dei sensi. Qualsiasi cosa facciamo, è per la soddisfazione dei nostri sensi. Questa mentalità deve cambiare. Dobbiamo soddisfare Krishna, se raggiungiamo la Coscienza di Krishna, la nostra vita avrà successo.
Hare Krishna, Grazie.