Dal dolore al rifugio
Sollievo dal dolore di una perdita
La perdita di una persona amata mi ha fatto soffrire, riflettere ed infine trovare rifugio in Srila Prabhupada.
di Radhika Kripa Devi Dasi
Quella notte buia e nebbiosa del 22 dicembre del 1998 ha trasformato la mia vita. In quella notte, la morte divenne una realtà per me perché s’insinuò nella mia vita portandomi via il mio più caro ed amato amico: mio padre. Nata in una famiglia benestante, avevo vissuto senza mai soffermarmi a riflettere sul significato della vita. Cercavo solo di ottenere beni materiali e la felicità intesa come possesso di cose materiali. Ero cullata dall’affetto dei miei cari che aumentava il mio senso di sicurezza. Il mio mondo era un marito premuroso, due bei figli affettuosi e due genitori che stravedevano per me. Cosa avrei potuto chiedere di più al Signore? Abbastanza stupidamente mi godevo lo splendore del sole pensando che fosse eterno, dimenticando che la vita è come un filo d'erba che ondeggia al minimo soffio di vento.
Circondati dai nostri cari dimentichiamo che dobbiamo raggiungere mete più elevate. Il dolore provocato dalla morte di una persona vicina è il migliore degli insegnamenti. Sebbene, sotto molti aspetti, fossi uguale agli altri materialisti, i principi spirituali della mia infanzia mi hanno aiutato a trarre insegnamento dal dolore. Da bambina avevo visitato templi e gurudwara (tempietti della comunità Sikh) seguendo alcuni riti. Avevo letto regolarmente mattina e sera il Guru Granth Sahib (la scrittura sacra dei Sikh) anche senza capirci molto.
Mio padre fu ricoverato all’ospedale per un intervento di angioplastica. I dottori avevano detto che l’intervento sarebbe stato sicuro, ma invece finì in tragedia. Quando mi dissero che era in condizioni critiche, pregai Dio di salvarlo. Sebbene sembrasse che questo tipo di preghiera non avesse avuto risultato, io devo la mia attuale condizione di devota di Krishna a quel momento della mia vita.
Sono certa che le mie preghiere in qualche modo lo abbiano aiutato nei suoi ultimi momenti. Esse comunque hanno rivoluzionato la mia vita. Il Signore cominciò a guidarmi verso di Lui. La mia purificazione cominciò quando all’ospedale decisi – proprio dopo che i dottori avevano annunciato che mio padre stava morendo – di diventare vegetariana. Non riesco ancora a capire che cosa mi abbia ispirato a prendere questo voto, ma oggi ringrazio il Signore di avermi mostrato la strada.
La Mia Ricerca Inizia
Il dolore della separazione mi rese pensosa e suscitò in me moltissime domande. Cercando le risposte, soffrivo terribilmente. Tuttavia mi chiedevo perché non mi fossi mai posta prima queste domande. Mi sembravano fondamentali, ma ci sono voluti trentotto anni perché permeassero la mia coscienza. Chi siamo noi? Perché siamo qua? Dove andremo dopo la morte? E soprattutto, chi è Dio? Nei sei mesi successivi mi recai in molti luoghi religiosi alla ricerca di risposte a queste domande. Andai in luoghi lontani a pregare Hanumanaji, il Signore Siva, Durga, non per qualche vantaggio materiale, ma per avere una risposta alla mia domanda principale: chi è Dio? Oltre a visitare templi e gurudwara per pregare, cominciai a leggere le scritture con grande impegno.
Una Visita a Sri Vrndavana Dhama
Srila Prabhupada ha detto giustamente che Krishna vede il nostro sforzo sincero per conoscerLo. Krishna rispose alle mie preghiere e mi attrasse verso la Sua santa dimora. Il 15 maggio del 1999, Krishna portò la mia famiglia e me allo Sri Sri Krishna Balarama Mandir a Vrindavana. Sebbene avessi vissuto a Delhi fin dalla nascita, non avevo mai visitato Vrindavana, ma ora, in risposta alle mie preghiere, il Signore fece in modo che io raggiungessi la destinazione che mi avrebbe dato sollievo. Le risposte alle mie domande mi stavano aspettando.
Dopo aver preso il darsana delle splendide divinità, un devoto ci portò all’abitazione di Srila Prabhupada. Srila Prabhupada è lo siksa guru (istruttore) per chiunque entri nell’area del tempio con sentimenti di ricerca e di resa. Egli è pronto ad aiutarvi, soprattutto quando vi sentite in una tremenda necessità d’aiuto e siete pronti ad accettarlo da lui. Il devoto che ci guidò nella visita all’abitazione di Prabhupada ci parlò dello scopo per cui Prabhupada aveva fondato l’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna. Per volontà e misericordia di Krishna trovai le risposte alle mie domande. Ebbi l’impressione che queste risposte mi venissero date automaticamente.
La santità del luogo e le benedizioni di Prabhupada persuasero mio marito e me al punto di seguire subito i suoi insegnamenti. Avemmo l’opportunità di cantare un giro di japa intorno al samadhi (monumento funebre) di Srila Prabhupada; questo si aggiungeva alla misericordia già mostrata da Krishna verso di noi. Krishna è così misericordioso che fece in modo che mio marito mi sostenesse pienamente in questa scelta. Egli dette ad entrambi noi l’intelligenza di venire a Lui. Sri Krishna tolse ogni ostacolo dal mio percorso verso di Lui.
La nostra guida ci chiese di rimanere per l’arati della sera per godere di un’ “esperienza fuori di questo mondo”. Sri Sri Radha Syamasundara vollero benedirmi completamente senza lasciare spazio a nessun dubbio. Aspettare l’arati della sera significò trascorrere un torrido pomeriggio di maggio con i nostri bambini fuori dal tempio (il tempio è chiuso nel pomeriggio) un po’ sulle scale del samadhi di Prabhupada e un po’ sul pavimento della guesthouse.
Quando il tempio riaprì alle quattro e un quarto del pomeriggio, ci unimmo ai devoti che facevano un kirtana. Il tempo volò e alle sette di sera il grande Gaura arati riecheggiò nell’aria insieme a gioiosi kirtana e danze. L’atmosfera era elettrizzante; i suoni melodiosi delle karatala e delle mridanga riempivano il cortile interno del tempio. Tutti furono coinvolti, nessuno si allontanò – tutti danzavano battendo le mani. Tutti apparivano pieni di gioia alla vista del Signore. Era meraviglioso, davvero fuori dal mondo materiale – un’esperienza spirituale al di là delle parole. Ora noi due eravamo determinati a non perdere questa esperienza. Partimmo con il cuore pieno di una gioia nuova. Nel più profondo del mio cuore sentivo che ero stata così fortunata da essere benedetta dalle più meravigliose divinità: Sri Sri Radha Syamasundara. Lasciai il mio cuore con Loro.
L’incontro Con il Mio Padre Spirituale
Poco tempo dopo ci recammo a visitare il piccolo centro ISKCON di Punjabi Bagh, vicino alla nostra casa, che si trovava lì da diciotto anni ma che non ci aveva mai interessato. Il nostro destino era stato di ricevere prima la misericordia di Srila Prabhupada nella città santa di Vrindavana. Senza la guru-kripa, la misericordia del guru, non si può raggiungere la nostra vera destinazione. C’impegnammo subito a cantare sedici giri sulle nostre corone e a seguire tutte le regole che Prabhupada ha prescritto. Sentivamo la misericordia scorrere nelle nostre vite.
Fu allora che incontrammo quello che sarebbe stato il nostro padre spirituale, il nostro guru-maharaja, Sua Santità Gopala Krishna Gosvami. L’affetto e la misericordia che egli mi dedicò mi fecero dimenticare la sofferenza che stavo attraversando. Ora potevo comprendere il vero scopo della vita, la mia mente era ora in grado di capire il significato delle scritture religiose che io avevo già letto ma non avevo ancora compreso. Sua Santità Gopala Krishna Gosvami nel 2001 ci accettò come discepoli. Oggi sento che sto procedendo sulla giusta strada della coscienza di Krishna. La mia trasformazione è stata grandissima.
Come Prabhupada ha giustamente detto, quando si è in contatto con il Signore Supremo diventiamo consapevoli delle nostre capacità e possiamo usarle al servizio del Signore. Ora do lezioni sulla Coscienza di Krishna. Recentemente ho tenuto dieci lezioni in Pakistan, una delle quali durante un programma a cui partecipavano mille e cento persone. Ho anche trascorso tre settimane a Sydney in Australia, dove ho parlato venti volte in vari luoghi. L’anno scorso sono apparsa in televisione in India ogni giorno per quattro mesi, per parlare della Gita per quindici minuti ogni volta. Sono anche una donna che lavora, di professione disegnatrice di moda, disegno e produco abiti indiani ed ho cominciato a disegnare abiti per le divinità dell’ISKCON. L’anno scorso ho anche pubblicato un libro di poesie che glorificano il Signore, Srila Prabhupada e il mio maestro spirituale.
Mio marito è un uomo d’affari, ha un laboratorio di medicine ayurvediche, tratta affari immobiliari e disegna anche altari di legno. Siamo entrambi profondamente grati per le benedizioni che abbiamo ricevuto, in particolare per l’opportunità di servire il Signore. Tutto è cominciato quando entrammo in contatto con Srila Prabhupada attraverso i suoi templi e la sua Associazione. Chiediamo a tutti di aggrapparsi alla sua mano per camminare insieme a noi verso Dio.